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Tolse in un cassetto del suo scrittoio una buona manciata di monete, cambiò il berretto di seta nera col suo cappello a stajo, indossò il pastrano ed uscì di bottega, senza dire una parola ai garzoni, per alla dimora del nipote.

Pardon, mille pardons, cara signora, ma domani sarebbe troppo tardi per me. Chi è? ripetè Maddalena, vivamente, balzando in piedi; e, presa la lucernina a petrolio, e tenendola alzata col braccio, andò sull'uscio dello scrittoio a vedere. Chi è?

« , Fulvia; rinunciavo alla gioia di vederti, per sedermi al tuo scrittoio, nella tua poltrona, ed al lume della tua lampada, in quell'atmosfera piena di te, leggere, a misura che le avevi scritte, le tue memorie. « Allora conobbi i miei torti, Fulvia, ed il tuo amore; il tuo nobile e generoso amore.

Il Morone si mise allora a sedere allo scrittoio, e il Corvino, uscito che fu, si recò finalmente a dormire il suo sonno nel solito covile al quinto piano, contentissimo del fatto proprio come lo era forse stato mai prima di allora.

Potrebbe avvenire però, continuò il gesuita, e stava senza dubbio il nodo dell'affare, perchè così parlando esso piantò gli occhi in faccia a don Omobono in modo significante: potrebbe avvenire che la vedova Monti cercasse di fuggire, opponesse resistenza, e dovessero nascere scandali, calunnie. La cosa deve dunque condursi segretamente, e con tutta prudenza. Ed ecco come convien fare. Qui sta, e accennò i cassetti dello scrittoio, un passaporto regolare per quella donna; ella, don Omobono, glielo recher

Scelse un terzo foglio; lo accomodò sopra lo scrittoio, vi pose in mezzo la falsa riga, e molto propriamente l'appuntò con cera bianca perchè non iscorresse da una parte dall'altra e i righi venissero diritti bene.

L'usciere, che aveva portato il foglio e lo aveva veduto accogliere con tanto allegra sollecitudine, dovette svignarsela in fretta, per non ricevere il calamaio, od altro arnese dello scrittoio, nella testa. Il segretario venne per la firma, e fu mandato al diavolo. Entrò la sottoprefettessa e fu mandata col segretario.

Sullo scrittoio erano ammonticchiati molte carte, giornali e manoscritti. E sopra un'altra tavola v'era una macchina da scrivere. Oh! disse Aldo sconcertato, non so scrivere a macchina. Non importa! dissero ad una voce le due signore. L'abbiamo messa per il caso che sapeste servirvene, disse Mrs Doyle. E poi gli mostrò il lavoro che doveva fare.

No, mia cara, non è questo l'amore, è... l'hai detto tu stessa, è la gelosia: ma nemmeno la gelosia; aggiunse l'avvocato leggermente freddo ed ironico, è la sciocchezza della gelosia, nient'altro. Ora coricati, se ne parli mai più. Mi dirai a quale uso destini... E col dito Paolina segnò il cassetto dello scrittoio. Zaeli scosse negativamente la testa.

E poi chi poteva aspettarsi un fatto simile?... , nel fondaco, proprio , in quello scrittoio, su quel vecchio canapè di pelle, imbottito di stoppa, che aveva servito onoratamente a tutta la discendenza dei Monghisoni! Che bestia, lei; e lui, che sfacciato, che canaglia!