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Aggiornato: 26 maggio 2025
Ma l'arzillo e amabile vecchietto fu interrotto mentre canticchiava dal fragore di una salva di cannoni, dallo scatenìo di tutte le campane di Firenze, che suonavano a distesa. Che cos'è? che cos'è? domandarono Roberto e Antonietta. Caspita! rispose il vecchio, balzando in piedi. E' il Granduca che arriva con la sua sposa... Evviva il Sovrano! disse, scuoprendosi il capo. Dobbiamo andare a vedere?
Come talora, per giuoco, facciamo passare sopra la buia parete una serie di figure spaventevoli o grottesche, in quel giorno davanti agli occhi maravigliati di Beatrice dovevano fare la mostra stranissimi aspetti. Preceduto dal solito scatenìo, mezza ora dopo che costoro erano spariti, ecco entrare nel carcere un uomo molto lindamente abbigliato, con certi orecchioni a guisa di conchiglia marina, camuso il naso, le labbra grosse e sporgenti in fuori come quelle della scimmia. Questi esaminò con diligenza le mura, il pavimento e lo spiraglio, e poi alla sfuggita sogguardò anche Beatrice, mostrando egli solo fin lì un'aurora boreale di compassione. Sul punto di uscire dalla cella fu udito favellare queste parole: Sana cotesta prigione non si può dire in coscienza, e per di più è buia: trasporterete il numero centodue al numero nove, e gli addobberete la stanza con mobili convenienti; pel trattamento gli somministrerete quanto desidera, gi
Il giorno seguente, che fu il dieci Settembre, la Rocca Petrella risuonò di pianti e di gemiti, i quali echeggiarono tanto più romorosi quanto meno sinceri. Gli abitanti del paese e i popoli del contado dintorno accorsero a frotte per vedere lo spettacolo. Il cadavere del Conte, non senza consiglio, fu lasciato lunga pezza confitto dentro i rami di un sambuco. Le comari del vicinato, stando in circolo intorno a cotesto albero con la faccia levata in su, contavano le più strane novelle del mondo. Chi diceva che quel vecchio peccatore, recandosi al Barlotto di Benevento per rendere obbedienza al diavolo, si era levato in aria a cavalluccio su di un manico di granata, il quale, come sapete, è cavalcatura ordinaria degli stregoni; ma sul più bello essendogli venuto di nominare Gesù, il manico di granata gli si era rotto fra le gambe precipitandolo a terra da un'altezza di quattro miglia e mezzo avvantaggiate. Altre poi sostenevano che fosse scaduto il termine della scritta, con la quale si sapeva di certo, ch'egli avesse venduto la sua anima al diavolo; e questi, come di giusta, gli era comparso per prenderne possesso. Confermava in questa opinione il vedere quel corpo appeso al sambuco, che, come la savina, il noce, ed altri alberi parecchi, è pianta consacrata allo spirito maligno: se non che a indebolirla usciva la levatrice della Petrella, la quale assicurava come andando fuori di casa per affari del suo mestiero aveva udito un grande scatenìo per l'aria, e tutti i gatti miagolare su i tetti, e poco dopo un barbagianni averle spento la lanterna con un colpo di ale: cose tutte che stavano a significare, che qualcheduno in quel punto passava per aria. Insomma tornerebbe fastidioso di troppo raccontare tutte le novelle che solevano mettere fuori a quei tempi intorno a simili casi, le quali venivano credute non solo dalle femminucce e dalle genti grosse del contado, ma sì ancora da uomini dottissimi, e da giureconsulti di gran nome; dei preti non parlo perchè a figurare di crederci onde altri ci credesse era affare di mestiere, e ci trovavano il conto. Chi campa di grano semina grano, e chi d'errore vive non ischianta errore: e questo è chiaro. Poco oltre il cerchio delle comari occorreva un gruppo di uomini, in mezzo ai quali sembrava che facesse le carte il Curato, e tutti insieme stavano speculando, come diavolo mai cotesto corpo avesse potuto rimanersi così penzoloni per aria; ma ad interrompere coteste indagini importune sopraggiunse un servo da parte di sua Eccellenza la Contessa, che gl'invitava tutti a entrare in palazzo. Andarono, e trovarono donna Lucrezia inconsolabile, giusta il costume di tutte le vedove consolabili o no, la quale dopo favellato un pezzo, interrotta ad ora ad ora da lacrime, e da sospiri del miserando caso, ordinò al Curato apparecchiasse al defunto funerali quanto meglio sapesse magnifici, e corrispondenti alla nobilt
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