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Aggiornato: 9 luglio 2025
Sorpresi a un tratto dal tradimento, dalla violazione d'una formale e segnata promessa, voi avete conteso palmo a palmo il terreno, riconquistato posizioni un istante perdute, respinto le più valorose truppe d'Europa e salutato d'un sorriso la morte.
Fu Giorgio, il primo, a riconoscere il Vharè e ad indicarlo agli altri, dopo aver salutato con un cenno cortese del capo, perchè, adesso, gli spiaceva di essere stato ingiustamente freddo con lui e quasi sgarbato.
La filologia classica sorge, come tante altre cose belle, in Italia. Senza parlare dei precursori, tra i quali, per altro, è Dante Alighieri, e i manualetti tedeschi non se ne accorgono, incomincia con Francesco Petrarca, salutato anche dai manualetti tedeschi, resuscitatore dell'antichit
Ed ancora tal principe o repubblica non potrebbe in alcun modo resistere alla veritá, la quale dai filosofi vien detta «del tempo essere figliuola». E, mentre che noi stavamo su queste nostre quasi dispute, sopravvenne il signor Gasparo, il quale, salutato da noi, ci risalutò con grate accoglienze, e poi si pose anche egli a sedere, come quasi stanco per il caldo.
Quando apparve vicina la porta di Benevento, in quei tempi conosciuta col nome del Calore, Rogiero, che per la prestezza con la quale andava il destriero non aveva potuto formare parola, lasciò cadersi da cavallo, ed offerta la mano al Conte Giordano gli tenne il seguente discorso: «Conte, vi ho per salutato; io so pur troppo che le imprese gentili non hanno bisogno di altro guiderdone, e sono premio a sè stesse; tuttavolta sappiate che vi devo la vita, e che mi torna dolce manifestarvi....»
L'annunzio della partenza fu salutato da tutti, con gioia inesprimibile. Se io avessi un nemico accanito, lo manderei a domicilio coatto a Chagny, certo che dopo poche ore implorerebbe la pena di morte.
Il medesimo Napoleone, che fu tipo straordinario della moderna tirannide, e a cui non mancò altro che il sangue regio per essere salutato gran mastro della reazione europea, ne' suoi primi anni era stato un poeta, un sognatore, un rivoluzionario; insomma, era stato giovine.
Sin dalla prima sera l'ho riconosciuto, per la sua posizione, e non sono caduto in errore: è Anagni, la patria di Bonifacio VIII, che io ho salutato con i versi di Dante: Veggio in Alagna entrar lo fiordaliso, E nel vicario suo Cristo esser catto.
Salutato il suo futuro suocero, e accolto da lui con paterna amorevolezza, Damiano ricusò il tabacco di Tolteomec, ma accettò qualche goccia di un liquore che per ordine del vecchio gli era ministrato dalla leggiadra Abarima.
Da giovine era stato disgraziato, come abbiam detto, e aveva salutato frequentemente il sole a quadrelli; oltre di che, non aveva saputo tener conto del fatto suo, se pure è lecito di chiamar fatto suo il frutto della rapina. Ora egli s'industriava a guadagnare il tempo perduto, ed aspettava molto da un certo colpo che a lui e a cinque compagni avesse dato modo di acciuffar la fortuna.
Parola Del Giorno
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