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Aggiornato: 9 giugno 2025


Un giorno il Villabianca, andando in carrozza pel Cassaro in compagnia del Principe di Paternò, era salutato forse con maggiore riguardo del solito, ed egli ne traeva ragione di letizia, perchè ci vedeva gli effetti dell’onore altissimo³⁰³. ³⁰³ Diario ined., a. 1796, p. 472.

Aminta partì, salutato dal bruno Fogazzaro, dal pallido e gentil Prampolini, dal biondo angelico Simone, dal nero Isoardo, dall'olivigno Piras, e a farla breve da tutti i suoi amici più cari, dai suoi dilettissimi fratelli d'armi. Gli parve, spiccandosi da loro, mentre il veicolo si metteva in moto, di separarsi dalla sua stessa famiglia.

Ecco due creature che le avranno trovate troppo brevi; dissi abbracciando dell'occhio il gruppo appassionato di Clelia e Raimondo. L'una cosa paga l'altra. E scommetto io che essi avevano molte cose a dirsi. Non avevo peranco cessato di dire queste parole, che il generale s'accostò alla signorina Clelia, e questa si rizzò in piedi, e salutato cortesemente Raimondo, si allontanò.

Ma vedete un po'! disse quell'altro, salutato col nome di zio. Son dilemmi da farsi? Eh, sicuramente; quando si ha a fare con un ostinato come te!... Al polo, no; all'equatore nemmeno.... Ma era un'impresa da matti! esclamò il povero uomo. Non esciamo dunque di strada; ribattè il giovine, crollando la testa con un piglio d'autorit

Infelice, che non presentiva nemmeno come in quel momento medesimo venisse al pian di sotto negli uffici della banca un cotale che doveva essere lo stromento della sua rovina; e questo cotale era il signore elegante cui dal cassiere abbiamo udito salutato col nome di Borgetti.

Due o tre volte don Pio aveva incontrato Fabio nella galleria, mentre si avviava al quartiere della principessa, e sempre lo aveva salutato con molta freddezza, con una freddezza che faceva morire al Rosati il bonario sorriso sulle labbra, e dopo, quando lo rivedeva in redazione, fingeva di non accorgersi di lui, e non c'era caso che gli rivolgesse per un pezzo la parola.

Quel medesimo giorno, salutato l'Assereto, che era sopraggiunto in quel mezzo e aveva rincalzato de' suoi consigli le profferte di Aloise, il nostro Lorenzo si avviò per le colline fino alla Montalda, chiedendo a stesso che cosa potesse aver reso così triste quel giovine, il quale era parso tanto felice, dedito com'era a tutti i fastosi passatempi de' suoi pari, e non d'altro curante che delle sue cavalcate, de' suoi patrizii ritrovi e delle sue superbe fatiche d'automedonte.

Salutato egli il giovane, e battendogli sulla spalla, Oh! L'ho visto io più volte uscire verso la villa di lei». Chi avesse veduto Alpinolo inalberarsi nell'udire trassinato fra un pieno circolo quel nome a lui sacrosanto, l'avrebbe assomigliato a un basilisco che s'avventa a chi gli trasse la pietra. Rosso come i bargigli d'un tacchino, divampante negli occhi.

Bello è il riposo della vittoria, più bello il mattino salutato dal cupido pensiero dell'acquisto. Il destinato Carlo appena vede diradarsi le tenebre, chiamati gli scudieri, si fa allacciare la più grave armatura; mille volte li rimprovera della lentezza loro, ed egli con la sua impazienza d

Dopo queste ed altre parole di minor conto, il dottor Collini se ne andò, non senza aver salutato la signora Momina, che lo accompagnò fino sul pianerottolo della scala, come si conveniva ad una persona tanto ragguardevole. Ve'! ve'! disse il Bello, mentre infilava la giacca per uscire a sua volta. È un comodo mestiere, la politica, e ci si guadagna da vivere, senza molta fatica.

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