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Aggiornato: 18 giugno 2025
Rivide la moglie due o tre volte, di lontano: si salutarono come due persone che appena si conoscono, l'uno non cercava mai dell'altro; del resto essa faceva una vita molto solitaria, non frequentando mai i teatri e le feste, mentre egli si gittava a capofitto nei rumorosi divertimenti. Si trovavano di accordo in un solo punto: scrivere al padre come se nulla fosse stato; vale a dire notizie stereotipate. Per esempio, Guido scriveva: «Emma sta bene, credo che vi abbia scritto, vi saluta tanto, abbraccia sua zia.» Ed Emma: «Guido sta benissimo, è molto occupato, non potr
Ahimè, terra! Ahimè, terra! Apollo! Apollo! Perché d'ahimè saluti il nume ambiguo? Non si addice a quel dio funebre nenia! Ahimè, terra! Ahimè, terra! Apollo! Apollo! Con grida infauste ancor saluta il Nume cui non s'addice assistere a lamenti. Apollo, Apollo! Mio duce e mio sterminio! Mi perdi, e non a mezzo, anche una volta!
PARDO. Voi siate il ben tornato, portandomi alcuna buona novella. PEDOLITRO. Costanza vostra moglie vi saluta. PARDO. Che forse dall'altro mondo? PEDOLITRO. Che altro mondo? io non so altro mondo che questo, né mai mi son partito di qua. PARDO. A che rinovellarmi la memoria e darmi questo dolore? ché mai mi ricordo della sua morte, ch'io non volessi esser morto mille volte.
E quei rende risposta in voce altiera Posatamente: io maneggiate ho l'armi Come convenne; or che mi campi o pera, Al gran voler di Dio debbo quetarmi; Ma che da Rodi servitù sì fiera Io facessi lontana ho da vantarmi; Quivi acciò si riposi, e gli occhi abbassi Folco il saluta, indi moveva i passi.
Nello scendere a terra un urlo d'entusiasmo lo saluta, facendogli suonare all'orecchio nel dolce idioma natio quel grido d'ammirazione che da tanti e tanti anni non aveva più udito se non in lingua straniera, in terra straniera. Non perdette tempo Garibaldi.
«Tutto codesto non pensai, e spedii questo telegramma al babbo: «Pietro Zorra, via Roma, 10. «Vengo colla contralto. Resto Milano due giorni. Arriverò sabato. «Tre volte avevo scritto e riscritto «saluta Gualfardo» e tre volte il rimorso me lo avea fatto cancellare.
Le sole cose che riferivano erano i saluti o gli augurii nei quali fossimo compresi tutti od alcuni di noi. Il tale vi saluta tutti! L'Aliprandi saluta anche te, Paolino. Grazie. Il tale augura a tutti buon Natale! Tra i tanti telegrammi ricevuti nella giornata ricordo quelli di Bertolazzi, i quali riuscirono a smutriare qualcuno. Buon Bertolazzi! Buonissimo!
All'improvviso una voce formidabile urlò nel silenzio della notte: Arusi ti saluta, o sceicco Sid Mohammed Abd-el Dijebar! Nello stesso punto, sull'alto d'una collina scintillarono trenta fucili e tuonarono trenta colpi.
I giorni passarono, venne il gennaio, cominciarono le feste del carnevale, e Marco continuava a stare in casa come un convalescente. Quando gli dicevano di uscire rispondeva che faceva freddo, che il tempo era umido, e rimaneva per lunghe ore immobile nella poltrona, e guardava fuori dalla finestra con certi occhi da moribondo che saluta la luce, che faceva veramente piet
Le signore, ridendo: Il figlio più piccino della contessa.... ha quarantadue anni. Il cavaliere Cacace saluta e s'allontana. Vengo a prendere un bagno di mare, dopo averne preso uno di inchiostro, che io chiamo il mio bagno.... pennale.
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