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Aggiornato: 12 giugno 2025
«Scusarla! saltò su a dire il legale che mi fa celia? Io sono qui tutto orecchi, non ha che a comandarmi, sono cosa sua io, la mia professione, la mia casa, la mia famiglia..... e parla di scuse? «Ebbene disse la signora pigliando animo vengo a chiedere la sua Bianca pel mio figliuolo....
Notizie di che? disse. Dei sigari che mancano. Oh! ce ne mancano?... Io non so nulla: io non ho manco mai visto che lì dentro ci fossero dei sigari. Cesare stava per montare in collera. È vero, saltò su Emilio: Battista non ne sa nulla, e non ne può nulla, perchè quei sigari sono io che te li ho presi. Tu!
Vieni, succingiti, spicca un salto e géttati in groppa. I convitati alle nozze aspettano; la camera è giá schiusa per noi. La vezzosa donzelletta innamorata si succinse, spiccò un salto, snella si gittò in groppa al cavallo, e con le candide mani tutta si ristrinse all'amato cavaliere. E arri arri arri! salta salta salta; e l'aria sibilava rotta dal gran galoppare.
Una sera al ritorno della gloriosa spedizione del Salto, la Legione Italiana di Montevideo, imbarcata sulla squadriglia Orientale¹, approdava al Rincon de las Gallinas², e giunta in quel punto essa contemplò il piacevole spettacolo di varii matreros³, che in virtù degli ordini anteriormente spediti da Juan de la Cruz loro capo, si presentavano sul lido con una quantit
Conte Morano,» diss'ella alzandosi, e respingendolo mentre si avanzava, «io sono adesso in poter vostro, ma riflettete che una simile condotta non può acquistarvi la stima di cui pretendete esser degno.» Qui fu interrotta dal brontolìo del suo cane, che saltò giù dal letto per la seconda volta; Morano guardò verso la scala, e, non vedendo alcuno, chiamò ad alta voce Cesario.
È troppo tardi!... mi rispose con voce solenne. Diedi un guizzo sulla sedia, feci un salto fino a lei, presi le sue mani nelle mie, e fissandole gli occhi in faccia, le chiesi con ansia convulsa: Oh perchè è troppo tardi?... rispondi la verit
Gli era tempo, imperocchè un cavaliere, dalla persona snella e dal pronto passo, giungeva sul ciglio, appunto in quella che i due si appiattavano, e, dopo aver agitata una sciarpa di zendado, spiccava un salto al basso, e correva sotto ii verone.
Mi rincresce, gli disse Bertone, dopo avergli tastato il polso, perchè volevo darti una notizia... Quale? che cos'è! saltò su gridando Ariberti. Te ne prego, non mi tener sulla corda. Che furia! Aspetta un pochino, e preparati a stare allegro. Ho incontrato poc'anzi una signora... Lei!
Con i capelli raccolti in grosso nodo su la nuca, la testa scoperta, bella nel costume che ne delineava la persona snella e elegante, le braccia stese e le mani serrate palma a palma, stava per spiccare il salto, quando si sentì afferrata a la vita e si trovò fra le braccia dello Svarzi. Un urlo di terrore e di ribrezzo insieme le sfuggì dal petto.
Molte signore al vedere quella voragine, dove avrebbero potuto esser precipitate, svenivano; altri scherzavano dicendo: Sarebbe stato un bel salto! ma tutti ammiravano il coraggio della fanciulla che li aveva salvati. La sua mamma invece continuava a sgridarla e a dirle: Un filo soltanto mancava che andassi sotto alla macchina; che cosa avrei fatto senza di te? Perchè sei stata così imprudente?
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