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Aggiornato: 25 giugno 2025


Calandro, Fulvia minacciando, è intrato in casa. Egli è matto furioso e forse le fará villania. Ma, se romor in casa sento, al corpo di me, ch'i' salterò drento e difenderò lei o per lei morirò. Amante non sia chi coraggioso non è. FANNIO servo, LIDIO maschio. FANNIO. Vedi Lidio o, vogliam dir, Santilla. Non ha fatto niente. Riscambiamo. Togli li tuoi; rendemi li panni miei. LIDIO maschio.

Ancor morta par bella e t'innamora, perché è morta senza offesa della sua bellezza.... DON FLAMINIO. Ahi, padre troppo austero e troppo nemico del suo sangue! LECCARDO.... Gli occhi miei, che mai piansero, piansero allora. Eufranone la fe' subbito inchiudere in un'arca e fecela sotterrar nella chiesa vicina per la porta di dietro, per non poner a romor la cittade.

Sorrise di compiacenza a questo grandioso confronto, a lui favorevole. Il paesaggio si animava: una vela era apparsa su l'acqua, qualche contadino, vestito a festa, passava imbronciato e triste su la via maestra: le campane di Pasqua risonavano da ogni parte; un romor sordo di carrozze e di carri saliva cupamente da Como.

Non parlò, ma il suo sguardo parve dire: Io non ti temo, io ti disprezzo! In quell'istante, s'udì l'abbaiar d'un cane da' cortili del palazzotto. Il signor Omobono si scosse, tese l'orecchio, e aggrottando le ciglia: Chi può essere?... susurrò fra i denti. All'urlo del cane, s'aggiunse quasi subito un romor lontano, confuso, come di gente che facesse per entrare a forza.

In un giorno, dunque, pieno di sonnolenza larga e morbida, che attutiva anche il romor dei carri e delle carrozze, sotto la pioggia sferzante, noi eravamo usciti come di solito. Poco prima, Lidia s'era messa alla scrivania per mandare una lettera a donna Teresa; ma dopo aver contemplata la carta colle cifre in carattere antico, ella m'aveva chiamato: Sergio!

FILENO. Se non fosse per non far qui romor, ti caverei quell'arme tutte e ti concerei in modo che ti ricorderesti, manigoldo, sempre di questa sera. TIMARO. Orsú! Sta' fermo; lasciami star. Lo saperá il padron, veh! Eccolo. FILENO. Corri ! Tien quella scala. Buon pro ti faccia. CRISAULO. Pian! Senza romore. Timaro, va', corri ora e trova Artemona.

A poco a poco lo strepito aumentò, s'udirono voci minacciose, e porte sbattute con violenza e romor di persone accorrenti.

Una gran tenerezza pietosa lo invase; e l’agonia del camello, con quelle scosse improvvise e quelli strani singhiozzi rauchi che facevano sussultare e vibrare sonoramente tutto l’enorme carcame semivivo, e con quelli sforzi affannosi del collo che si sollevava un istante per ricadere su la paglia dando un romor sordo e grave mentre le gambe si movevano quasi in atto di correre, e con quel tremore continuo delli orecchi e quell’immobilit

66 E molto più gli duol che sia in podesta del cavalliero a cui cotanto debbe; perché volerla a lui levar onesta forse impresa facile sarebbe. Nessuno altro da lassar con questa preda partir senza romor vorrebbe: ma verso il conte il suo debito chiede che se lo lasci por sul collo il piede. 67 Giunsero taciturni ad una fonte, dove smontaro e fer qualche dimora.

Come l’altre verrem per nostre spoglie, ma non però ch’alcuna sen rivesta, ché non è giusto aver ciò ch’om si toglie. Qui le strascineremo, e per la mesta selva saranno i nostri corpi appesi, ciascuno al prun de l’ombra sua molesta». Noi eravamo ancora al tronco attesi, credendo ch’altro ne volesse dire, quando noi fummo d’un romor sorpresi,

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