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Scelto per alloggio un angusto spazio erboso, cui faceva ombrello un Pino lussureggiante, quei due amici anzichè trovarsi a disagio, sono lieti di quella poesia, perfezionata dal tubare di due palumbe appollaiate sul Pino, e forse sorprese di vedere persone a quell'ora, in luoghi tanto romiti.

Si chiedeva allo Zodïaco L'avvenir delle persone; I romiti fabbricavano Le medaglie e le corone; E diceano i benefíci Dei flagelli e dei cilici. Come noi si va in America, Lor si andava in Palestina; Qual tesor ne riportavano Una scheggia peregrina Della croce di Gesù.... chiedevano di più! Oh!... I corteggi all'Evo Medio Nei trionfi e nelle feste!

Ma qual amor vuoi tu, ch'apra e rallegri Il fior di questa mia povera vita, Se le gioie del mondo e i giorni allegri Par ch'abbian del mio cor la via smarrita? Qui passan gli anni miei romiti e negri, E m'è la speme del morir gradita; Chè sol di l

Anno 908 e 912. I costumi, e le arti della meretrice Marozia sembra, che assai si confacessero alla Chiesa di Roma, però che la sua discendenza cestisse ottimamente in mezzo a lei. Dalla sua famiglia nacque Benedetto VIII, il quale non potendo in altro modo vincere il fratello, e il figliuolo di Crescenzio, restauratori della repubblica romana ricorse ad Arrigo di Baviera, barattando la incoronazione di e costui a imperatore con la servitù della Patria; pessimo costui in tutto così, che corse fama in quel tempo essere stato sempre vivo dannato alle pene eterne dello inferno. San Piero Damiano nella vita dello abate santo Odilone racconta, che dopo morto, fu vista la sua anima da un santo vescovo cavalcare sopra un cavallo nero per luoghi romiti, e domandandole questi perchè cagione così dopo morto andasse sopra il cavallo nero cavalcando, quello rispose: il danaro sparso per elemosina ai poveri non avergli approdato avendolo con rapina raccolto; ne troverebbe il santo vescovo altro in certo luogo nascoso, lo pigliasse, e lo donasse per amore di Dio, e questo gli avrebbe fatto gran bene però che da buona fonte venisse. Anco i santi non isgabellavano papa Benedetto VIII; di lui migliore il fratello Giovanni XIX, che gli successe comprata a bei contanti la Vicaria di Cristo, e questo attestano non che altri gli stessi scrittori chiesastici: egli incoronò imperatore Corrado il Salico, e gli fu servo per dominare spietato; sempre con l'oro, e per questa volta, anco con un po' di violenza: a Giovanni successe il nipote Benedetto IV fanciullo di anni, e d'infamia provetto; cacciato dai Romani, che eleggono in sua vece Silvestro III, egli rientra in Roma per forza di arme, dove dimorato alquanto, trovando increscioso il papato, anch'egli a sua posta per ridursi a vita quietamente vituperevole vende vicariato di Cristo, doni dello spirito santo, infallibilit

Se non che, morto papa Eugenio, e succedutogli Niccolò V da Sarzana, un nuovo gran papa , il duca antipapa gli rinunciò la Sede poco appresso , e morí poi nel 1451 dopo aver signoreggiato sessantun anni da conte, duca, prior di romiti, antipapa, e decano de' cardinali. Al secolo dei venturieri fu piú grande e migliore de' venturieri.

La piú bella fu Vercelli, avuta da' Visconti . Finalmente, nel 1434 Amedeo VIII lasciava quasi tutte le cure del governo a suo figliuolo Ludovico, e si ritraeva poi, egli primo con sette compagni, in Ripaglia, un bel sito sul lago di Ginevra, per vivervi tranquilli, romiti, cristiani. Ma il vedremo indi ritolto poi a nuovi e maggiori affari.

Quindici giorni è stato il traditore da que' romiti, e sempre ha miglior cera, perché, lavando il viso, quel giallore ad arte fatto alfin sparito s'era. Certo dicea, giugnendo al genitore, vo' spedirvi un miracolo di cera, e vo' aggiungere un'ala al romitoro, ed un altar da spendere un tesoro.

Giunto il guascone un giorno a una callaia, vide poco da lunge un romitoro, non di graticci o canne o d'altra baia, come scrivean gli antichi di pel soro; ma come, verbigrazia, quel di Praia, con giardin sotto e terre di lavoro, dove i romiti in pingue santimonia vivean, come Turpin ci testimonia. Messer l'abate in quel colto diserto aveva fama d'esser un uom santo.

I romiti dicean: Fra gli ammalati, che giunti sono in quest'erema valle, noi non vedemmo un uom di peggior cera; egli è peccato un bel giovin pèra. L'abate chiese a Filinor chi fosse e da sua povertá che desiasse. Filinoro un pochetto si riscosse, e parve a ragionar che si sforzasse. Padre diss'egli, divozion mi mosse, perché l'altre speranze omai son casse.

Alzor? meraviglia spaventosamente Ugo. Ugo sapeva che da tempo il padre gli aveva detto che quel Saracino era calato di Provenza per ghermire la lontana, lontanissìma Genova: poi i casi di Ugo e il rumore della guerra contro Adalberto avevano fatto tacere nelle valli ogni altra novella d'armi. In due anni, da due o tre boscaiuoli, romiti come lui che non varcavano le loro selve, Ugo aveva udito che Casale era minacciata, e suonava un gran nome di dimonio, Alzor: ma Casale era lontano, eh! Poi più nulla. Solamente il giorno prima, quando aveva passato celeremente il Chiusone, spinto da un sogno inquieto che aveva fatto, quando aveva chiesto: C'è forse un signore potente, il quale abbisogni di braccia per apparecchiare le travi alle macchine di guerra? aveva saputo che Adalberto s'armava. Aveva sfuggito ogni casa, pure aveva chiesto, tormentosamente simulando, ad alcuni valligiani le novelle della sua rocca e di quella di Imilda, ma, ingozzandole amare, nulla più aveva potuto chiedere troppo attento, ascoltare da quei disattenti. Solo per caso udì, sul piazzaletto di una tavernaccia, un ribaldo bandire una nuova taglia di sei in sei mesi sulla testa di Ugo, per comando di Oberto, promettendo i tre mucchietti d'oro di prammatica. La gente quasi rideva. Ugo? Andatelo a prendere! Dove sar