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Aggiornato: 13 giugno 2025


Il Fossano giunse in punto da potere udire con chiarezza queste parole, e il gondoliere che, scarico di pensieri, batteva il suo remo sulla placida laguna, sentì afferrarsi dalla mano tremante del Fossano che proferì, battendo i denti, queste precise parole: «Hai tu udito, ho io compreso bene?» E il suo volto si venne sfigurando di maniera che il gondoliere, maravigliato a quelle parole e a quell'atto, si ristette pensoso a riguardarlo per qualche tempo, e congetturò il vero: accompagnato di poi il giovane sino alla soglia della casa ove alloggiava, e visto che l'apparenza di lui continuava ad essere peggio sparuta che mai, lo accompagnò coll'occhio, mentre colui saliva la scala, e crollava il capo dicendo: Dio gliela mandi buona, ma questo giovane è a malissimo partito. E come uomo assai bonario e pietoso, visto uscire di quella casa un fante che sapeva essere al servigio del cavaliere lombardo, lo chiamò a raccomandandogli vegliasse bene attorno al suo padrone, il quale aveva bisogno di soccorso, e soprattutto si guardasse bene dall'abbandonarlo. E assai gli giovò quell'avviso, che il Fossano, pensando che per lui non era più a far nulla in questo mondo, aveva determinato mandare ad effetto in quella notte medesima ciò che non aveva voluto fare alcuni giorni prima. Nell'ora infatti che tutto è quieto in Venezia, uscito il Fossano della sua stanza, e visto che il servo dormiva, pensò ch'era venuto il momento opportuno, e pian piano ritornò nella sua camera. Al fante, che vegliava ad occhi chiusi, diede sospetto quella visita di Alberigo, e visto che non era tempo di starsene a giacere, pensò recarsi all'uscio della camera ove stava il padrone, e origliarvi attento. Dopo qualche momento gli parve udire a parlare. Accresce l'attenzione, ode una fervorosa preghiera, poi alcune parole senza costrutto, in fine un silenzio profondo quasi non vi fosse anima nata. Allora, come gli venne in fantasia, e fu gran ventura, bussa all'uscio, e l'uscio cede, chè, per caso, il Fossano non l'avea chiuso. Il lume era stato spento; chiama il Fossano. Chi è qui? Son io, non abbiate alcun timore, gli risponde il fante. Esci presto di qui, e va a dormire, gli ingiunge il Fossano, ma con tanta insistenza che era facile comprendere che ci dovea esser sotto qualche cosa. E il fante uscì di fatti, ma ritornò col lume. Rientrato vide ciò che per quanti sospetti avesse, non si aspettava tuttavia di vedere. I lenzuoli del letto dove il Fossano s'era gettato a giacere, erano in una parte inzuppati di sangue. Che cosa avete fatto! gli grida il servo. Il Fossano si era proprio, come aveva meditato alcuni prima, con quell'acutissima sua daga, aperta una vena e lasciatone uscire il sangue liberamente. Vedendosi scoperto in quel modo il Fossano si rimase come avvilito, e alle domande del servo non volle rispondere mai nulla. Vergognava d'essersi lasciato cogliere; ma a toglierlo di quella vergogna fu soprappreso, pel molto sangue ch'era gi

Alberto era uscito per la solita visita ai poderi e non sarebbe rientrato che all'ora del desinare, verso le cinque. Come avrebbe fatto Marta a deludere la smania che la divorava?

Corsi a casa vostra, e la Rosa mi disse che siete rientrato per un solo momento, molto agitato, inquieto, annunziandole un viaggio repentino.... impreveduto.... e che vi siete posto a correre, senza nemmeno prendere un sacco da notte.... e non sapeva quando sareste di ritorno.

Ecco ora quel che mi accadde due giorni dopo, e quando non pensavo affatto al mio strano visitatore. Ero rientrato in casa portando cinque o sei bellissime rose thea. Allora amavo di avere qualche fiore sul mio tavolino di studio, in un vasetto giapponese regalatomi da un amico, oggettino bello e raro che mi era carissimo.

Non sono molti anni che in Game of chance house fu perduta al giuoco una delle più ricche fortune d'Inghilterra. Era una sera triste e piovosa, le strade di Londra erano deserte, i teatri chiusi, i clubs poco frequentati; e il giovine barone di Rosen, non sapendo come schermirsi dal tempo e dalla noia, era rientrato, suo malgrado, in quella casa dove aveva gi

Allorquando egli venne finalmente a pensare sulla natura de' suoi sentimenti, allorquando, rientrato un istante in medesimo, si addiede della gravezza del male, chiuse gli occhi e gridò: non è vero. Non è vero! Frase presto detta; e intanto egli era sempre inteso a guardare la palazzina gialla e gli cuoceva di non veder più comparire quel bianco viso di donna.

Il duca di Landolles, emigrato rientrato e rallegato a Bonaparte imperatore, aveva maritato le sue due figlie con due generali: l'una al conte di Saint-Alleux morto da una granata a Waterloo; l'altra al conte di Muge riavvicinato ai Borboni ed ucciso in Africa da Abdel-Kader.

Gigi Barbano era rientrato stanco; dopo avere sbrigato una copiosa e intricata corrispondenza, aveva dovuto sul tardi ricevere il viaggiatore che tornava da un lungo giro all'estero, ne aveva ascoltato il resoconto, ne aveva verificato gli acquisti, aveva dovuto posticipar l'ora del pranzo, ciò che gli dispiaceva sempre.

Manco male, quella terribile crisi era passata; era rientrato in stesso, si sentiva saldo di nuovo; provava anzi una vera pena, una certa vergogna d'essersi lasciato vincere. Poche ore ancora e l'amico sarebbe tornato.... Ma alla villa senza di lui non bisognava restarci più: alle strette andrebbe a chieder da pranzo alle Ascenti; si stupiva come mai non ci avesse pensato quel giorno stesso.

E questo aggiunse con un gesto di ripulsione, con cui pareva dicesse le parole sacramentali degli esorcisti: Vade retro Satana! Suonava appunto la mezzanotte, nel momento in cui Petronio rinserrava coi chiavistelli la segreta, ove era rientrato Tognetti. È mezzanotte! disse il cancelliere, sollevando per la prima volta la punta del naso dalle sue carte, e guardando il suo principale.

Parola Del Giorno

dell’esule

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