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Aggiornato: 24 luglio 2025
Mi riconosci tu? La greca, smarrita, senza forze, non rispose. Ella guardava fissamente la rivale, chiedendosi se era in preda ad uno spaventevole sogno. Un pallore cadaverico era diffuso sul suo volto orribilmente alterato. Mi riconosci tu, o mia odiata rivale? ripetè Fathma dopo qualche minuto di silenzio. Ah! Tu sei sorpresa di vedermi qui, in questa capanna?
TEODOSIO. Ah Sennia, come non mi raffiguri tu ancora? o forse lo strano abito in che mi vedi o i disaggi sufferti m'hanno talmente mutato il sembiante che non mi riconosci? Poiché sei mia moglie, deh lascia che t'abbracci! EUGENIO. O madre, ho pur visto chi m'ha generato. TEODOSIO. Voi vi discostate da me, voi mi schivate, dubitate forse che non mentisca?
Non mi riconosci adunque? disse lentamente il beduino, facendoglisi ancor più da vicino. Guardami bene in volto, Abd-el-Kerim! Quella voce fece sul prigioniero un gran effetto. Sobbalzò come stato toccato da una palla e le sue unghie sollevarono l'umido terreno. Qual voce!.... esclamò egli con profondo terrore. Qual voce!.... La riconosci? Abd-el-Kerim non rispose.
«Gran Dio!» sclamò Annetta; «io conosco questa canzone: essa è francese, ed una delle ariette favorite del mio caro paese... È un nostro compatriota che canta e dev'essere il signor Valancourt. Piano, Annetta,» disse Emilia, «non parlar sì forte; potremmo essere intese. Da chi? dal cavaliere? No, ma qualcuno potrebbe tradirci. Perchè credi tu sia Valancourt quello che canta? Ma zitto: la voce diventa più forte. La riconosci? Signorina,» rispose Annetta, «io non ho mai udito cantare il cavaliere.» Ad Emilia spiacque assai che l'unico motivo di Annetta per credere ch'era Valancourt, fosse che il cantore era Francese. Poco dopo udì la romanza intesa alla peschiera, e il di lei nome fu ripetuto così spesso, che Annetta gridò ad alta voce: «Signor Valancourt! signor Valancourt!» Emilia tentò trattenerla, ma essa gridava sempre più forte; la musica cessò, e nessuno rispose. «Non importa, signora Emilia,» disse la ragazza; «è il cavaliere senz'altro, ed io voglio parlargli. No, no, Annetta; voglio parlargli io stessa. Se è lui, riconoscer
«Corrado, mi riconosci?» gli domandò pietoso Manfredi. «Ah! se vi riconosco?» rispose il moribondo levando le pupille velate «voi perdete un fedele... ed io... muoio contento di aver salvato il vostro sangue....»
Lillia è su; aspetta anche lei il suo babbo, rispose la signora. Ora la faccio portare, O Celso, esclamò Vittorina Ornavati, che fino a quel punto non aveva perduto nè un gesto nè una parola della scena. Lascia il tuo stupido libro!... Guarda se non riconosci quel signore? Quale? domandò Celso alzandosi. Ah, il biondo?... Non l'ho mai veduto.... Vittorina fece un gesto di impazienza.
Hanno donne per mano, hanno fardelli sul dorso, hanno la fronte umilïata. Dalle basse finestre, anche: dai muri fenduti a un tratto, e poi richiusi, un dietro l’altro, irrompono: in quegli occhi di vetro ti riconosci, ed in quei volti duri. Tutti di qualche patria esuli figli sono, e in cuore ne portan crocifisso il rimpianto; e di notte, a buio fisso, i lor fardelli sono i lor giacigli.
Ahmed digrignò i denti e la sua ira accrebbe smisuratamente a quell'invocazione disperata. Ah! maledetto! brontolò egli. Ancora la chiami? Ma non la vedrai più, te lo giuro. Quando uscirai dalle mie mani per passare in quelle del tuo nemico, sarai un uomo rovinato per sempre. S'avvicinò alla sua vittima e toccandola in mezzo al petto: Mi riconosci? gli chiese.
Che mi hai fatto? rantolò Abd-el-Kerim. Io soffro... soffro atrocemente... mi hanno arso le mani... Mi riconosci? ripetè Ahmed, avvicinandosi vieppiù. Sì, ti conosco... vendicativo uomo. Rispondi alla interrogazioni che ti farò, se vuoi salvare la vita. Che hai fatto di Fathma? Dove si trova? Lasciami in pace... Abd-el-Kerim! gridò Ahmed gravemente. La morte ti sfiora colle sue nere ali.
Non mangi nulla io le dissi, facendo uno sforzo per dissipare il vapore che mi saliva al capo rapidamente. Anche tu. Almeno bevi un sorso. Non riconosci questo vino? Oh, lo riconosco. Ti ricordi? E ci guardammo dentro le pupille, alterati, nell'evocare il ricordo d'amore su cui ondeggiava il fumo di quel delicato vino amaretto e biondo ch'ella prediligeva.
Parola Del Giorno
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