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Aggiornato: 1 giugno 2025


Rafforzò però il presidio di Rezzonico, e mandò Sarbelloni col Mandello a Varenna, tenendo seco gli altri colle navi a Musso.

È nota la possanza de' Visconti: dal Taro alle Alpi, dal mar Ligure all'Adriatico tutto fu un giorno soggetto alla loro ducale corona. Non paghi delle numerose castella che aveano elevate pel piano lombardo, vollero premunire i poggi, le valli e le coste dei laghi di poderose fortezze per avervi più certo dominio e difesa. Corenno e Rezzonico videro allora costrutte le loro torri, e nel 1363 sorse un'altra Rocca, fatta in brevi anni condurre a compimento da Galeazzo Visconte, sulla montagna del Castello di Musso, sotto a quella di San Childerico. A diversit

Quando nel 1793 il Conte Rezzonico metteva piede in Sicilia, egli non vi trovava alberghi, locande; ma solo fondachi, secondo lui, «caverne, anzichè ricetti d’uomini e per lo più senza letti e senza mobili». Man mano che il nobile lombardo s’inoltrava per l’Isola, confermavasi in questo sconfortante giudizio. ²³⁵ Vol. I, pp. 80, 114, 155. V’era anche di peggio.

Ora la fama era inferiore al vero circa i mostri della villa. Rezzonico trovava il viale spogliato di moltissimi gruppi e busti e vasi che preludevano a quelli fiancheggianti all’abitazione. Erano stati 200 e ne trovava appena met

Così il Rezzonico si lasciò andare a malinconiche riflessioni «sul bello dell’arte imitatrice e degli spettacoli, la cui perfezione indica più d’ogni altra cosa la cultura dello spirito e del cuore negli uomini assembrati». Non importa però: lo spettacolo piacque a tutti, e tanto basta.

Una di queste ricorrenze si ebbe nel settembre del 1783: ne sappiamo qualche cosa perchè vi si recò un signore lombardo oramai noto ai nostri lettori, il Rezzonico, giunto allora per visitare la Sicilia. Sentiamo la sua relazione. Pranzammo in buona compagnia di circa 24 fra dame e cavalieri, nel palazzo del pubblico; ma il caldo era eccessivo.

E questo, nientemeno, nel 1822, dopo trenta anni che il Rezzonico avea scritto: «Manca in una chiara citt

Grande è lo stupore che un inglese prova nel sentirsi rispondere, quando loda alcun che, case, cavalli, carrozze, che tutto è a disposizione di lui. Un inglese vede in questo un complimento che basta esso solo a dimostrare la differenza tra Siciliani ed Inglesi³⁵³; ma un italiano, il Rezzonico, prima di lui, vi avea riconosciuto ben altro, e ne avea preso argomento delle seguenti parole, lusinghiere per ogni isolano, ma più ancora per la Nobilt

²³⁰ Ecco uno di tre indovinelli popolari sopra la lettiga, composti forse nel Modicano, e senza forse provenienti di qui. Parla la lettiga: Cu lu chi-ti-chi-tì vaju ’n Palermu, Cu lu chi-ti-chi-tì vaju a Missina, Cu lu chi-ti-chi-tì la portu china. ²³¹ Rezzonico, v. I, p. 116. Dove va a ficcarsi la prosodia!

²¹⁶ Goethe nel 1787 sopra una corvetta v’impiegava quattro giorni; altrettanti Ferdinando III e Carolina nel 1798; Rezzonico nel 1793 sul Tartaro, cinque; dodici Kephalides da Civitavecchia; Creuzé de Lesser nel 1801, sul S. Antonio, era costretto ad approdare a Milazzo, donde sopra muli s’avviava a Palermo.

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