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Tu sai come maturi entro il suo solco L'opra dell'uomo, che non dorme al rezzo: Sai come, esempio al pigro, anzi rampogna, Il miel dall'arnia che più freme fili: Rompe il sasso la stilla e schiude il ferro Alla marmoree ninfe il passo e il volo: Sai come scorra, spola entro il traliccio, L'umana volont

Di fianco a l’uscio de la casa, al rezzo, La tranquilla compagna offre il bel seno Al suo lattante, con materno vezzo: Sgorga, fonte purissima, dal pieno Petto, la vita: succhia avidamente Il fanciullo: fiorisce al ciel sereno, Nel meriggio, dinanzi a l’innocente Letizia de le cose e a la vittrice Opra dell’Uomo, il gruppo, santamente: Ride Natura intorno, e benedice. A Nice Turri. Clair de Lune

Cinquecento ne aveva Bartolomeo da Modena; dugento per ciascheduno Giovanni da Cuma, Soncino Corso e Carlo del Maino; trecento Cipriano Corso, duecento Antonello da Montefalco ed altrettanti il Vecchio Calabrese; cento il Giovine Calabrese, cento Battista di Rezzo, come Carlino Barbo, Bertone Maraviglia e Bertoncino il Poccio, da ultimo, ne aveva cinquecento egli solo.

E mentre ch’andavamo inver’ lo mezzo al quale ogne gravezza si rauna, e io tremava ne l’etterno rezzo; se voler fu o destino o fortuna, non so; ma, passeggiando tra le teste, forte percossi ’l piè nel viso ad una. Piangendo mi sgridò: «Perché mi peste? se tu non vieni a crescer la vendetta di Montaperti, perché mi moleste?».

Un giorno andavo in cerca di Giuliana, per la Badiola. Erano le prime ore del pomeriggio. Non avendola trovata nelle sue stanze, non avendola trovata altrove, entrai nell'appartamento di mia madre. Le porte erano aperte; non si udivano voci rumori; le tende leggère delle finestre palpitavano; s'intravedeva pei vani il verde degli olmi; una lene aura di rezzo spirava fra le pareti chiare.

Seduti sull'erba al rezzo d'un antico albero scapigliato, in qualche sito aprico, davanti allo stupendo panorama delle Alpi, si dimenticava la vita mortale, si respirava in un etere superiore alle umane miserie, lo spazio ci appariva infinito come il firmamento, il tempo non aveva più misura, e il sole soltanto, scendendo dietro le rupi, ci annunziava la prossima fine d'un giorno felice, e ci avvertiva di ritornare fra gli uomini, per non smarrirci di notte tempo fra i precipizi.

Il viaggiatore che attraversa per la prima volta il deserto, appena è se si arresta alle poche oasi che incontra, però che egli ne ignora l'eccellenza ma quando le sabbie ardenti e i raggi del sole gli hanno appreso la durezza del cammino, egli ripensa con desiderio al tetto che lo copriva; e se mai gli avviene di avventurarsi per le stesse vie, ricerca avidamente il povero rezzo della palma, e non sa abbandonarlo senza un sospiro."

15 Trassene un libro, e mostrò grande effetto; che legger non finì la prima faccia, ch'uscir fa un spirto in forma di valletto, e gli commanda quanto vuol ch'el faccia. Quel se ne va, da la scrittura astretto, dove i dui cavallieri a faccia a faccia eran nel bosco, e non stavano al rezzo; fra' quali entrò con grande audacia in mezzo.

E mentre ch’andavamo inver’ lo mezzo al quale ogne gravezza si rauna, e io tremava ne l’etterno rezzo; se voler fu o destino o fortuna, non so; ma, passeggiando tra le teste, forte percossi ’l piè nel viso ad una. Piangendo mi sgridò: «Perché mi peste? se tu non vieni a crescer la vendetta di Montaperti, perché mi moleste?».

37 Corcate su tapeti allessandrini godeansi il fresco rezzo in gran diletto, fra molti vasi di diversi vini e d'ogni buona sorte di confetto. Presso alla spiaggia, coi flutti marini scherzando, le aspettava un lor legnetto fin che la vela empiesse agevol òra; ch'un fiato pur non ne spirava allora.