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Aggiornato: 28 giugno 2025
E mentre ch'andavamo inver' lo mezzo al quale ogne gravezza si rauna, e io tremava ne l'etterno rezzo; se voler fu o destino o fortuna, non so; ma, passeggiando tra le teste, forte percossi 'l pie` nel viso ad una. Piangendo mi sgrido`: <<Perche' mi peste? se tu non vieni a crescer la vendetta di Montaperti, perche' mi moleste?>>.
La di lei passeggiata favorita era una peschiera situata in un boschetto vicino, sulla riva di un ruscello, che, scendendo dai Pirenei, spumava a traverso gli scogli, e fuggiva in silenzio sotto l'ombra degli alberi; da questo sito si scuoprivano fra le fronzute selve, i più bei siti dei paesi circonvicini; l'occhio si smarriva in mezzo alle eccelse rupi, alle umili capanne dei pastori, ed alle vedute ridenti lungo il fiume: in questo luogo delizioso si recava bene spesso anche Sant'Aubert e sua madre a godere il rezzo ne' calori estivi, e verso sera, all'ora del riposo, ci veniva a salutare il silenzio e l'oscurit
Omai si scende per si` fatte scale: monta dinanzi, ch'i' voglio esser mezzo, si` che la coda non possa far male>>. Qual e` colui che si` presso ha 'l riprezzo de la quartana, c'ha gia` l'unghie smorte, e triema tutto pur guardando 'l rezzo, tal divenn'io a le parole porte; ma vergogna mi fe' le sue minacce, che innanzi a buon segnor fa servo forte.
Un umido rezzo era diffuso per l'aere; lo splendido smeraldo dell'erba, la bella miscea de' fiori, de' balsami, de' timi e delle lavande che la smaltavano; l'altezza de' pini, de' frassini e de' castagni che ne proteggevano l'esistenza, tutto concorrea a far di quello un luogo veramente delizioso.
Dopo la morte della figlia Cesarina. Caro è fuggir la stanca afa d'agosto Per voi cercar, e quete ombre dei faggi, Scossi e ridenti al tremolo Rezzo che manda a voi l'umida valle. Caro volger le spalle Al fragor della gente e al vasto tedio Che il piano ammorba per trovar voi, care Ombre nere dei pini, sulla via.
E mentre ch'andavamo inver' lo mezzo al quale ogne gravezza si rauna, e io tremava ne l'etterno rezzo; se voler fu o destino o fortuna, non so; ma, passeggiando tra le teste, forte percossi 'l pie` nel viso ad una. Piangendo mi sgrido`: <<Perche' mi peste? se tu non vieni a crescer la vendetta di Montaperti, perche' mi moleste?>>.
Omai si scende per si` fatte scale: monta dinanzi, ch'i' voglio esser mezzo, si` che la coda non possa far male>>. Qual e` colui che si` presso ha 'l riprezzo de la quartana, c'ha gia` l'unghie smorte, e triema tutto pur guardando 'l rezzo, tal divenn'io a le parole porte; ma vergogna mi fe' le sue minacce, che innanzi a buon segnor fa servo forte.
Vedete ora, seduti al rezzo delle piante che v'abbiam detto, quali su rustici sgabelli di legno, quali su sedili di maiolica, foggiati a pila di cuscini vagamente istoriati, sei o sette gentiluomini. Fanno corona a tre dame, o, per dire più veramente, ad una sola. Le Grazie erano tre, tutte pari in bellezza, per modo che il riguardante rimanesse in forse a cui dare il vanto sulle altre due.
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