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Talarico staccò con tale malagrazia l'ufficiale prigioniero che lo mandò gambe all'aria a molti passi di distanza. Alcuni minuti vi vollero all'ufficiale straniero per riaversi dalla sorpresa e dalla caduta. Ritornato in , alla fine, egli cominciò a scatenarsi, con un repertorio d'improperii da far arrossire anche i soldati del Papa.

Goldoni era sempre gustato. Il repertorio di Scribe e d'altri autori francesi godeva pieno favore. Si tentarono per la prima volta le tragedie di Shakespeare e di Schiller; l'Otello recitato dal Modena, fu al teatro Re male accolto; assai bene il Wallenstein. Una tragedia di Manzoni, recitata parimenti dal Modena, ottenne fredda accoglienza. Si leggevano avidamente i versi milanesi del Raiberti.

Era la prima volta che accadeva al Vharè di fare un viaggio per celebrare la festa dello Statuto e per assistere ad un concerto di beneficenza. Egli, per altro, quantunque fosse il primo a riderne in cuor suo, godeva assai tutte quelle sensazioni intime e misteriose: gli pareva di ritornare giovine e di ricominciar allora la vita con una nuova provvista di poesia. La diva, infatti, che si era accorta del suo raffreddamento, aveva accettata una scrittura per l'estero, e Giacomo ne sentì più sollievo che dispiacere; le cose lunghe diventano serpi, e quell'amore filarmonico durava da tre anni, il che vuol dire nove stagioni d'opera all'incirca, e col repertorio limitato del contratto, egli ormai aveva fatto un'indigestione di Preziosille e di Azucene!... Poi la nuova passioncella di Giacomo era piena di tirannie gelose e prepotenti. L'amore schietto, sincero, che gli si donava con prodigalit

Repertorio ambulante di leggi!... Una dovevi trovarmene, una sola, da metter fine a questo sconcio baccanale. C

So che, nel repertorio de' titoli disceso loro da padre in figlio, non ne troveranno forse uno che torni a capello per quelle terzine. Carme no, ode no, idillio no: eroide forse?... Ma intanto quella squisita poesia, con buona pace delle Signorie Loro, è giá per le bocche di tutti.

Quanto a me, confesso che la sola Rachel mi parve, in qualche dramma dell'Hugo, negli Orazii di Corneille e nella Fedra, degna di misurarsi con quel superbo atleta del teatro italiano. Il Modena, nella scelta delle produzioni, mirava sempre ad un intento politico. Il suo repertorio sulle prime rimase circoscritto a poche tragedie.

La misera Luisa era venuta su stentata, rinchiusa fra quelle mefitiche mura, senz'aria, senza sole, mal nutrita, mal riparata dal freddo dell'inverno, oppressa dall'afa nei calori della state. Appena se il padre le aveva fatto imparare a leggere e scrivere, mandandola da certe monache, le quali, oltre il rosario e un ricco repertorio di giaculatorie, nulla sapevano insegnare.

Si mangiava bene però nel magazzino del burattinaio. Ogni sera il teatrino, com'egli lo chiamava, era affollato di spettatori; il sabato e la domenica, due infornate. Posti da cinque soldi, con seggiole, pei cavalieri: posti da tre soldi con panche, per la maestranza, posti da un soldo, in piedi, per la marmaglia. Non avevano altro svago in quel paesetto, e don Carmelo era molto bravo nell'arte sua. Repertorio svariatissimo: tutta la serie delle imprese dei Cavalieri della Tavola Rotonda, tutte le commedie e le farse dove Pulcinella, Tartaglia e Peppe-Nappa e Peppe-Nino facevano smascellare dalle risa.... Per ciò si mangiava bene a colazione e a desinare. Don Carmelo si dilettava anche di cucina, e Cardello ingrassava a vista d'occhio con quei piattoni colmi di spaghetti col pomodoro che egli stentava a finire, con certe fette di carne che non aveva mai viste neppur da lontano e col vino che don Carmelo lo costringeva a bere, dicendogli: Giù! Trac

Si ripassò tutto il repertorio classico e romantico, Beethoven, Chopin, Berlioz, Wagner e la musica italiana, che miss Dy amava sopra ogni altra. Se le signore sono alloggiate al Kursaal, avremo occasione di rivederci disse finalmente l'italiano, offrendo il suo biglietto di visita sul quale miss Dy lesse: Napoleone Barbetta, professore d'orchestra nel Regio Teatro della Scala.

Era arrivato finalmente!... Venivano a patti con lui, tutti quei cani di signori!... E quando si trovò solo in ufficio, non si potè più trattenere e fece un salto dalla gioia, canterellando, colla sua bella voce da tenore, un'arietta del repertorio favorito. E la contessa Lalla?... Oh la cara contessa sarebbe stata sua! Ne era tanto sicuro, che non la odiava più, tornava a volerle bene.