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Aggiornato: 13 giugno 2025
NER. Che rechi, o Tigellin? favella. TIGEL. Vieppiú feroce la tempesta ferve: rimedio sol, resta il tuo senno. Appena ode la plebe, che un sovran comando Ottavia in Roma ha ricondotto, a gara chiede ogni uom di vederla. In te cangiato credono, stolti, il tuo primier consiglio: e v'ha chi accerta, che di nuovo accolta nel tuo talamo l'hai.
I due equipaggi ci presteranno man forte. Siamo intesi. Tu Ibrahim ti rechi a Quetêna a giuocare un brutto tiro al greco. Alla sera noi assaliremo l'abitazione e libereremo Fathma. Orsù, a bordo, che ho una fame da lupo. Andiamo Daùd, disse allegramente Omar. Se riusciamo dò duecento talleri a ciascuno di voi. Ah! mio caro Notis, non sai ancora quanto possono fare Abd-el-Kerim ed il suo schiavo.
Se bene a molti rechi oramai gran tedio che si parli ancora nel mondo del Manzoni, e tra i molti i più siano persuasi che sopra un tale argomento, da essi chiamato giustamente eterno, non ci sia più nulla di nuovo da dire, dovendo io tener discorso intorno ad un nostro moderno scrittore, innanzi ad un'eletta d'Inglesi, presso i quali da Giuseppe Baretti ad Ugo Foscolo, da Ugo Foscolo a Gabriele Rossetti, da Gabriele Rossetti a Giuseppe Mazzini, per tacere degli onorati viventi che hanno insegnato od insegnano tuttora la letteratura italiana in Inghilterra, le nostre lettere da un secolo in qua furono sempre coltivate con amore, io non ho saputo trovare alcun tèma non solo più nobile, ma più nuovo del Manzoni. Non sorridete, o Signori. Io so bene che gli stranieri, i quali hanno fatto i loro primi, in verit
Ma quando tu sarai nel dolce mondo, priegoti ch’a la mente altrui mi rechi: più non ti dico e più non ti rispondo». Li diritti occhi torse allora in biechi; guardommi un poco e poi chinò la testa: cadde con essa a par de li altri ciechi.
Ma se tu fussi buono, el faresti; ma, perché tu se' gattivo, non sai riprendere né ti dispiace il difecto altrui. Tu dispregi gli umili e virtuosi poveregli. Tu li fuggi: ma tu hai ragione di fuggirli, poniamo che tu nol debba fare; tu li fuggi perché la puzza del vizio tuo non può sostenere l'odore della virtú. Tu ti rechi a vile di vederti a l'uscio e' miei poveregli.
Io non so chi ti pregava, pallida Madonnina del cimitero; so che non vidi mai fiore, ne' lumicino, so che il marinaio t'ama, o Vergine, sulla prora del bastimento, sculta in legno e tutrice di viaggi lucrosi, so che ti baratterebbe con Venere lasciva se nei porti tu rechi cinque e quella sei!
Le ripeton le voci alte dei venti: «Rechi gioia o sconforto, Bacio di vivo o tetro odor di morto?...» Ella risa non ha, non ha lamenti.
E quei risponde: a morte omai men volo, Sia 'l nome mio ne la memoria vostra, E fa conto tal'or lungo il bello Arno, Che bianca croce io non vestiva indarno. Questo commetto a la tua nobil fede, Perchè lo rechi a' miei consorti: chiaro Quì de gli assalti miei parte si vede.
A prua della darnas apparve un'ombra biancastra. Chi chiama? domandò raucamente. Daùd. Da dove venite? Ah! sei tu, amico! esclamò quell'uomo con un tono di voce meno brusco. Dove ti rechi? Se oltrepassi Woad-Scelai e l'isola di Gez apri bene gli occhi. Perchè? Vi sono degli egiziani? Altro che egiziani! La riva sinistra è occupata da una banda di maledetti Abù-Rof.
Ch'e' sia il figliuolo della portinaia che ci rechi la risposta di mio zio! esclamò Antonio a cui una nuova speranza venne a balenare alla mente. Uhm! fece la moglie movendo il capo con atto che dinotava partecipare ella assai poco in questo argomento la speranza del marito. Avr
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