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Aggiornato: 20 giugno 2025
Adesso tutto il mondo sa che Garibaldi, congedati gli avanzi dell'esercito col quale era sfuggito alla capitolazione di Roma, erra sul littorale di Ravenna in cerca di scampo: spie e pattuglie lo cercano.
Dante finì la sua vita a Ravenna sotto la protezione di Guido. Il palazzo dei Polenta è scomparso senza lasciare la minima traccia, e della loro dominazione non resta altro monumento materiale che la tomba del poeta.
Quel che fe' poi ch'elli usci` di Ravenna e salto` Rubicon, fu di tal volo, che nol seguiteria lingua ne' penna. Inver' la Spagna rivolse lo stuolo, poi ver' Durazzo, e Farsalia percosse si` ch'al Nil caldo si senti` del duolo. Antandro e Simeonta, onde si mosse, rivide e la` dov'Ettore si cuba; e mal per Tolomeo poscia si scosse.
Quel che fé poi ch’elli uscì di Ravenna e saltò Rubicon, fu di tal volo, che nol seguiteria lingua né penna. Inver’ la Spagna rivolse lo stuolo, poi ver’ Durazzo, e Farsalia percosse sì ch’al Nil caldo si sentì del duolo. Antandro e Simeonta, onde si mosse, rivide e l
L'arcivescovo di Ravenna giunse a Roma, ma non sì presto com'egli se lo aveva immaginato; perocchè gli fu d'uopo permanere alquanti dì nella sua vasta diocesi per darvi sesto agli affari. Se ne sbarazzò però quanto più presto e quanto meglio potè, ed i primi che avanzaronsi a salutarlo a Roma al suo arrivarvi furono il vescovo di Bovino e Cencio figlio di Stefano, prefetto della citt
Non vi occorre altro? andate in pace, se tuttavia non volete partecipare al nostro povero desinare. Quei signori partirono. La notte tutte le campane di Roma suonavano per la messa di Natale, allorchè il cardinale Ugo Candido, il vescovo di Bovino e Cencio, levandosi di botto dalla tavola dell'arcivescovo di Ravenna, da lui si accommiatano.
Gli operai, padre e figlio, che incontrai a Ravenna, appartenevano ad una famiglia che da più generazioni praticava quest'arte, appunto come la famiglia dei Cosmati, i quali vissero a Roma nel XIII secolo.
Ottone II dimorò due volte a Ravenna e Ottone III vi soggiornò a tre riprese. Fu qui che questo giovane principe proclamò il primo dei Papi tedeschi, suo cugino Bruno, che dopo, sotto il nome di Gregorio V, si pose sulla propria testa la corona imperiale. Ottone III amava Ravenna e i suoi santi, con quella passione esaltata che fu il segno distintivo del suo carattere. Ivi egli elevò dal seggio episcopale alla dignit
Qui certo fu la primitiva Faleria. Nel medio evo, quando i saraceni resero malsicuri questi dintorni (essi distrussero una volta anche l'abbazia di Farfa), l'antichissima Faleria, abbandonata fin allora, fu ripopolata, perchè fortemente situata su una piattaforma di rupi; così si formò Civita Castellana, sede di conti per molto tempo, e spesso nominata nella storia dei papi. Il terribile avversario di Gregorio VII, Guiberto di Ravenna, antipapa col nome di Clemente III, passò qui i suoi ultimi anni, e quivi morì. Anche Alessandro III vi finì i suoi giorni. Oggi questa ospitale e spaziosa citt
Nel contemplare questi monumenti del V e del VI secolo, il viaggiatore che per la prima volta arriva a Ravenna, prova delle impressioni paragonabili soltanto a quelle che suscitano le ruine di Pompei; e, difatti, Ravenna è la Pompei dell'epoca gotica e bizantina.
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