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Aggiornato: 20 giugno 2025
Abitò adunque Dante in Ravenna piú anni nella grazia di quel signore, e quivi a molti dimostrò la ragione del dire in rima, la quale maravigliosamente esaltò.
L'anno appresso passa per Toscana e si fa incoronare imperatore in Roma da papa Giovanni XIX; ed ivi terza baruffa tra romani e tedeschi. Tutto inutile. Scende a Benevento e Capua, e vi si fa riconoscere all'intorno, risale a Roma, a Ravenna, a Verona, a Germania, lasciando tranquilli i pavesi, a patto che riedifichino il palazzo.
A quell'epoca, un artista nato a Ravenna, nel cuor dell'Italia, era un forestiero pei signori professori del teatro di Messina!
Per lungo tempo Ravenna rimase sede dell'amministrazione bizantina in Italia, e Roma, caduta in grande decadenza, fu governata come una semplice citt
9 O misera Ravenna, t'era meglio ch'al vincitor non fêssi resistenza; far ch'a te fosse inanzi Brescia speglio, che tu lo fossi a Arimino e a Faenza. Manda, Luigi, il buon Traulcio veglio, ch'insegni a questi tuoi più continenza, e conti lor quanti per simil torti stati ne sian per tutta Italia morti.
Ravenna ha visto, difatti, la caduta dell'Impero romano, il primo insediamento del regno germanico sulle rovine della potenza dei Cesari, i sessant'anni della supremazia degli Ostrogoti, i due secoli del dispotismo bizantino, e ne conserva inapprezzabili ricordi.
L'imperatore Augusto, conquistato da questa posizione topografica eccezionale, aveva deciso di riparare a Ravenna la flotta dell'Adriatico; di l
Fin dal 751 o 752 riaprí la guerra, prese Ravenna, tutto l'Esarcato ed Istria, e in somma tutta l'Italia greca, tranne le lagune di Venezia, Roma, Napoli, ed altre cittá di quella marina, e Sicilia. Le quali sole rimasero d'allora in poi all'imperio greco, perdute per sempre quelle prime.
«Ma per amor di Dio, Perpetua, ditemi allora subito di che si tratta, poichè non vorrei si dicesse domani per Ravenna, che la mia onorata casa, sia stata di notte frequentata da tanta gente sconosciuta.»
«Quelli che ci seguono sono i seguenti: «DOMENICO MORO, di Venezia, ex-ufficiale della marina austriaca. «NARDI, della Lunigiana, esule del 1831. «Boccheciampi, di Corsica . «MAZZOLI, di Bologna. «MILLER, di Forlì, esule del 1832. «ROCCA, di Lugo. «VENERUCCI, di Forlì. «LUPATELLI, di Perugia, carcerato per gli affari del 1831 fino al 1837, poi esiliato. «OSMANI, di Ancona. «MANESSI, di Venezia. «PIAZZOLI, di Lugo, esule nel 1832. «NATALI, di Forlì. «BERTI, di Ravenna. «PACCHIONI, di Bologna. «NAPOLEONI, di Corsica. «MARIANI, di Milano, ex-cannoniere a servizio dell'Austria. «Il Calabrese, di cui vi sar
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