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Aggiornato: 23 giugno 2025


Ebbene, conte? dirò io a voi: sapete qualche cosa di questo figlio perduto? , e lo conosco; è un giovane frate di molto merito, che per una strana combinazione vide il ritratto di mia madre, e ne notò la straordinaria rassomiglianza. con una signora da lui veduta in Pesaro, questa nostra sventurata cugina.

Non importa, pensò poi; mi recherò egualmente a Pesaro; io spero in ogni modo di trovarvela. E come per distrarsi, senza sapere quanto si dicesse, s'indirizzò nuovamente al cappuccino: Vi ho chiesto ciò, perchè avrei voluto giudicare io stesso di questa rassomiglianza prodigiosa.

, troppo bello; balbettò Tuccio di Credi, facendosi livido dalla paura. Che è? disse allora messer Dardano, a cui non era sfuggito il tremito della voce di Tuccio. Che cosa avete voi? soggiunse tosto, vedendo il suo compagno con la cera stravolta. Io nulla, messere; rispose Tuccio, confuso. Notavo una rassomiglianza.... Non è quello il volto di madonna Fiordalisa?

La guardai in faccia sospettoso, perchè mi parve alludesse al mio caso, ma vidi che la sua fisonomia non indicava alcuna malizia, e pensando d'altronde ch'essa non poteva conoscere le mie aspirazioni mi tacqui, e meditai lungamente sulla rassomiglianza dei miei gusti con quelli del mio cane.

Il signor Marone scendendo le scale borbottava fra : È proprio strana! Una rassomiglianza cotanta non l'ho mai vista. Dev'essere quella dessa... Eppure!... Orsacchio!... Non ho mai sentito questo nome... Eh, ! un nome si fa presto a cambiarlo. Ho sempre pensato che nell'esistenza di quei due c'era un garbuglio... Sta a vedere che adesso lo vengo a scovar fuori. Certo, agirò con molta prudenza, ma ho in mente che quel quadro non mi lascier

Quella veduta aveva operato su lei come una corrente elettrica; ora una semplice rassomiglianza, un dubbio, avrebbero forse potuto far tanto? Come a Dio piacque, venne il quinto giorno, e suonarono le due dopo il meriggio. La signora Argellani era seduta nel suo salotto col bruno Percy, e col duca di Marana che veniva per la seconda volta a salutarla, quando fu annunziato il signor Guido Laurenti.

Va a Milano perchè suo marito ve la richiama. Questa signora, mi spiegò Lidia chinandosi alcun poco verso di me, è una simpatica giovane che ha il marito infermo. E hai notata, mamma, una stranezza? Donna Teresa affermò col capo. Non avevo ragione io? continuò Lidia. Proprio, una rassomiglianza non comune. Con chi? domandai.

Tutti si guardarono, ed il superiore sorridendo: Ah! comprendo, principe, disse, siete meravigliato della rassomiglianza di questa dama colla sorella minore del duca dell'Isola... Infatti mi fu detto essere tale rassomiglianza prodigiosa. Prodigiosa davvero! interruppe il giovane; vedo ora che non è lei.... Ma alla prima.... Voi dunque conoscete la famiglia del duca, principe?

Arrigo?! esclamò ad alta voce l'uffiziale Arrigo? lui? e gli si avvicinò. Scusate, signore, è Arrigo il vostro nome?... , tenente... ma... quale strana rassomiglianza!... il vostro nome, uffiziale, il vostro nome!... Azzo Carbonera. Carbonera!... Oh ch'io t'abbracci, Azzo, mio salvatore!... Azzo! Arrigo Rapisardi! Amico mio! Quale consolazione!

Quella donna, Gabriella, ispirava al conte sentimenti diversi. La sua rassomiglianza colla madre di lui, con donna Rosalia, le sue sofferenze fisiche che apparivano evidenti, le morali, che egli sospettava, lo spingevano verso di lei; lo spronavano ad interessarsi con ardore per essa; ed il suo contegno, i suoi modi, le parole a diffidarne.

Parola Del Giorno

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