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L’infanzia di Anna passava pianamente, senza alcuno avvenimento notevole. Nel maggio del 1823 ella fu vestita da cherubino, con una corona di rose e un velo bianco; e confusa in mezzo allo stuolo angelico, seguì la processione tenendo in mano un cero sottile. La madre nella chiesa volle sollevarla su le braccia per farle baciare il santo protettore.

Deh, lascia questo non tuo, ma suo falso colore! sparisci via, invidioso carbone, e non celar piú al mondo quella faccia di rose, quelle carni impastate di perle, quel raro paragon di bellezza, dinanzi al quale ogni cosa, per bella che sia, par brutta; e come fin ora son stato uditore della suavissima sua voce, cosí sia spettatore della sua leggiadria: e se la voce mi rallegra, quanto mi fará beato la sua bellezza?

Ma breve fu, che non biondeggia ancora Dentro l'orror, che tutto il ciel coperse, Cinta di rose la novella aurora, Ch'egli si scosse, e le palpebre aperse; E pur si volve, e col pensier dimora Su per le squadre in guerreggiar disperse, E del fin de la guerra omai dubbioso Rigira in mille parti il cor pensoso.

Ma grazie al cielo non fu mestieri di bugie; la contessa Gisella appariva dal sentiero del bosco. Era un pochino affannata dalla corsa, e accesa in volto più dell'usato; ma il color delle rose le tornava bene come quello dei gigli. Venne innanzi leggera, saltellante come una bambina, sorridente come l'aurora. Non era un complimento, non una esagerazione il dire che con lei ritornava la luce.

Egli ebbe un movimento di impazienza e soggiunse precipitando le parole: Allora perchè distruggete i bruchi? Perchè mi distruggono le rose. Dunque? , il silenzio vi sta bene colla testa leggermente piegata e lo sguardo pensoso che indovino di sotto le palpebre, ma vi prego di rispondere a questo quesito importantissimo: Chi ha maggior diritto di vivere?

Ecco: ieri è andata a Genova e n'è tornata con codesta piccola statua d'avorio, ch'io desiderava.... Quel mazzo di rose sulla tavola, è stato colto e messo insieme da lei; è il suo regalo d'ogni mattina.... V'è, infine, un mutamento senza causa, che mi turba.... Non avete notato nulla? È ancòra triste? domandò Cesare.

E allora? disse Anne-Marie. Allora, il buon Dio portò via le rose. Tutte le rose del mondo!... E tutti i poeti morirono. Di cosa? disse Anne-Marie. Di silenzio, disse Nancy. Vi fu un'altra lunga pausa. Sono morti spiegò Nancy perchè non avevano più niente da dire. Anne-Marie aveva l'aria molto triste. Nancy si affrettò a consolarla. Ma non quelli veri? Forse non quelli proprio veri, disse Nancy.

Degli ufficiali austriaci che fossero questa sera nelle nostre condizioni, non mancherebbero di costringere la bella preda femminile tipo Rose Barn anche a viva forza, a ingoiarsi una purga di baci bavosi di vecchi generali e giovani ufficiali.

E non mi parve assurdo che io le dicessi così. Mia, madre aveva fatto recare una cesta di rose, e cominciò a spargergliele addosso a piene mani.... Ne versai a piene mani anch'io, lasciando libero soltanto il viso.... E ripetei sommessamente: Dormi, cara! Sogna, cara! Sogna!

Fra quei ricordi c'erano ricami a fiori sul fondo tenue, color di cielo, ed egli adesso, vedeva uscire tra le foglie, sotto i bottoni delle rose e i calici delle campanelle selvatiche, sottili serpentelli dalla bava velenosa.