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Aggiornato: 13 maggio 2025


I viaggiatori che arrivavano di provincia, mettendo il piede nella capitale, erano innanzi tratto sicuri di avere a sostenere una lotta col lazzarone. Quando la carrozza passava la barriera della gabella, una mezza dozzina di lazzaroni vi si aggrappava attorno come bruchi, sostenendosi ad ogni punto di appoggio che la vettura offrisse loro. Circondata da questa guardia del corpo, la carrozzaccia entrava trionfalmente in citt

I cavoli e le patate occupavano le aiuole; appena qualche scarduffiato cespo di rose, mozzo dalla marra barbara dell'ortolano, le foglie rose dai bruchi, intisichiva sul terreno ove la sua razza aveva regnato. Nel cortile passeggiava un prete leggendo il suo breviario: ravvisai tosto Don Sebastiano; la sua faccia non aveva mutato gran fatto; era diventato più scuro, più terreo.

Anche alle bestioline si interessava, alle piccole bestioline amiche di Maria. Ella disse un giorno, vedendo due bruchi avviticchiati insieme sopra una foglia. Quanto si amano!

Egli ebbe un movimento di impazienza e soggiunse precipitando le parole: Allora perchè distruggete i bruchi? Perchè mi distruggono le rose. Dunque? , il silenzio vi sta bene colla testa leggermente piegata e lo sguardo pensoso che indovino di sotto le palpebre, ma vi prego di rispondere a questo quesito importantissimo: Chi ha maggior diritto di vivere?

Io vorrei che i bruchi non distruggessero le rose per poterli salvare anch'essi. Ecco. Io vorrei! Io vorrei! Bel modo di rispondere a un interrogativo così preciso con un condizionale così vago. E pretendete di ragionare! Il suo accento era canzonatorio, ma non troppo. Risposi in tono conciliante: Capisco, voi volete dire che dal momento che bisogna scegliere conviene scegliere il meglio.

Alessio era felice al pari di me. Ruzzolandosi nella sabbia formava una cosa sola col palpito della terra, colle piccole vite dei bruchi e dei moscerini, coll'erba che cresceva, col gattino suo compagno di corse e di capitomboli, e sostando finalmente nella breve ombra dei rosai intuonava la sua canzone "M'alzo col sole" alla quale mi univo io pure con una voce trillante che faceva dire all'Orsola: Badi, si piglier

Non erano che bruchi, ragni, formiconi, tafani, cavallette; ma grossi, petulanti e ostinati in una maniera inaudita.

Scossi intanto per terra la lama del vecchio coltello che mi aveva servito a raccogliere i bruchi, non senza nascondere un intimo ribrezzo. Qualunque azione è ideale se ha per scopo l'ideale. Chi ha maggior diritto di vivere secondo voi, il bruco o la rosa? Esitai un istante, levandomi i guanti brutti di terra, poi dissi: L'uno e l'altra.

Parola Del Giorno

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