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Aggiornato: 28 luglio 2025


«Oh, che t'ho io fattodisse, «che grave colpa è la mia? Quai delitti, quali orrori ho io commessi perchè tu debba straziarmi così?» E stringeva le pugna squassandole per aria, ed a mezzo e fra i denti affollò alcune parole di bestemmia. Se non che inorridito tacque, e diè un tremito per tutte le membra facendo tali moti che non si possono descrivere.

Allorquando udì della caduta di Giacomo Pico in balìa de' nemici, mastro Bernardo, che la vedeva in cotesto come il suo antico ragazzo d'osteria, perdette proprio il lume degli occhi. Ah, l'avrei giurato! gridò, serrando rabbiosamente le pugna. Io l'ho conosciuto da bel principio, quel villano rifatto! Serpicina riscaldata, per amor di Dio, in seno ai nostri signori!

Dai maledetti avelli Balzan gli eroi; splendono al Sol gli acciari; Quei che avversi morîr, sorgon fratelli: Arde la pugna; stride L'Arpía de l'Istro; dai venali altari L'irto Levita invan s'adopra e freme... Viva il Sabaudo allòr; vivan le fide Schiere dei nostri eroi, Viva tu pur, che a noi Desti i tuoi prodi, e a noi vincesti insieme! Dove sei tu?

ATTILIO. Se tu non vuoi esser mio medico, sarò io tuo. Ti darò un recipe di venti pugna sul mustaccio e di trenta calci nelle reni. TRINCA. No, no. ATTILIO. So che con due parole tu puoi far miracoli. TRINCA. Non son negromante, che fo miracoli con le parole.

L'almea, nell'udire il nome della greca, fremette il volto le si infiammò e strinse convulsamente le pugna. Ah! esclamò ella con impeto selvaggio. Potessi alla fine trovarmi di fronte a quella iena. Che le faresti? L'annienterei, la farei a brani, in modo da non lasciarle un pezzo di carne attorno alle ossa. La odii immensamente adunque?

20 Ruggier non vuol ch'in altra pugna vada con lo suo scudo; Gradasso vuole che, fuor che contra porti la spada che 'l glorioso Orlando portar suole. Al fin veggiamo in cui la sorte cada (disse Agramante), e non sian più parole; veggi

Appena sorgeva quasi a gramaglia, vestito d'infausta luce il novello, Stefano siccome famelico lupo che s'aggira intorno all'ovile ove è la greggia, inoltrato sino sotto le mura di Nebiolo, alteramente sfidava Guidone e il chiamava a nuova pugna, e perchè vedea serrate le porte e niuno rispondere alle sue minacce, il tacciava di paura e di codardia.

67 Dinanzi vien Oldrado e Fieramonte, un duca di Glocestra, un d'Eborace; con lor Ricardo, di Varvecia conte, e di Chiarenza il duca, Enrigo audace. Han Matalista e Follicone a fronte, e Baricondo ed ogni lor seguace. Tiene il primo Almeria, tiene il secondo Granata, tien Maiorca Baricondo. 68 La fiera pugna un pezzo andò di pare, che vi si discernea poco vantaggio.

GUGLIELMO. Oh oh! dispiacemi che per li travagli del viaggio io sia fievole e cagionevole della persona che non possa difendermi. VIGNAROLO. Or dimmi se sei Guglielmo! poiché non posso con le buone parole far che tu non sia, lo farò con i legni. GUGLIELMO. Volessero i cieli che non fossi Guglielmo o che non fossi mai stato, e che io fossi te e tu me, che io dessi e tu ricevessi le pugna!

Pingon in ghiaccio e solcan ne la rena, e quelli de le pugna al vento dánno, che rodon la fidel nostra catena. Ma tu la lor malizia, il loro inganno impara di conoscer, e lor fraude, ché bello è l'imparar a l'altrui danno. Se ride 'l tuo nemico, se 'l t'applaude, tu similmente applaudi e ridi ad esso, ch'esser falso co' falsi è somma laude.

Parola Del Giorno

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