Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 7 giugno 2025
Chi sa che aria contrita hai preso parlando! La signora Carlotta ti ha visto frenare a stento le lagrime.... Le risa, avrebbe dovuto dire. Era profondamente commossa anche lei; e per ciò disse alla figlia: Poverino! Bisogna rassegnarsi ad attendere; è andato via più morto che vivo! Zufolando per le scale! Sono matte, madre e figlia!
M'è ingrossato la maestra e' testicoli. CRISAULO. Ed è vero? Come non è crepato di passione, il poverino? PILASTRINO. Se è morto, suo danno! Io so ben che sta mal, se non ha tratto le loffe al vento. CRISAULO. L'ho pensato sempre, in questa intrinsichezza, che a la fine li mostreresti quel ch'è l'impacciarsi con Pilastrini. Io so che, questa volta, tu l'hai saputa far senza mollette.
Salicotto lo ascoltò molto attento e raccolto, senza interromperlo mai e senza guardarlo in faccia pur una volta; ma egli mostrava interessarsi in sommo grado a quell'Odissea. Scuoteva la testa, moveva le mani, mandava sospiri a seconda, come uomo che è padroneggiato da profonda emozione. Quando Antonio ebbe finito, gli prese la destra non con una, ma con tuttedue le mani, glie la serrò più forte che prima, glie la tenne così fra le sue un cinque minuti e disse con accento d'uomo che per la compassione fosse lì lì per iscoppiare in pianto: Poverino! Quanta sventura e quanto coraggio! Oh come io ne la ammiro! La vede. Gli stenti del povero sono per me qualche cosa di grande, di sublime, ciò che vi ha di più sublime sopra la terra. Tutte le pompe del mondo, tutti gli sbarbagli della ricchezza non valgono a farmi stimare un uomo più che i cenci della miseria coraggiosamente sopportati. I ricchi!... Oh i ricchi!... Conviene perdonarli, perchè anche loro ci sono fratelli; ma l'organismo attuale della societ
Cominciò dal ruzzare intorno alla tavola, dal farla tentennare, dal dimenare la seggiola dove sedeva Alessio; il poverino non alzava gli occhi e seguitava a studiare, ma ad un certo tremolìo del labbro superiore, era facile argomentare l'impazienza che gradatamente s'impadroniva di lui.
Risposi schietto: Non credo. Don Luigi non solo non mostrò rammarico; ma parve invece rasserenarsi. Ma, poverino, nessuno qui vuol fargli violenza, sclamò con una adorabile tenerezza.
In fede mia, qui c'è da farne una commedia, ed io ho una voglia matta di scriverla. Bravo! per mettere alla gogna un amico!... Hai ragione; lasciamola scrivere da un altro, nei tempi venturi. Se la scrive, io fo voto che me lo fischino. Poverino! perchè? Io ho una paura maledetta dei fischi, e tremo sempre a verghe, quando ci ho qualcosa di nuovo da mettere in scena.
Bisognava sollevare un poco il capo al poverino per fargli inghiottire qualche sorso.
Come si poteva ingollar leccornie a quel modo, quando lì, a pochi passi di distanza, un poverino, lavorando nella fabbrica che dava la ricchezza a la casa, soffriva forse acerbamente, forse anche lottava con la morte?
Io continuai: Guardate, per darvi esempio di schiettezza, vi confesso, che a torto od a ragione, mi rincresce vedervi avviato a far sagrifizio di tutta la vostra vita... dicono che la vita è tanto ricca di brave e di belle battaglie, perchè ritrarsi? è meglio battersi. Il poverino crollò tristamente il capo: È il signor Angelo che lo vuole.....
M'ha cosí cera che debbe esser nato a la luna mancante. FILOCRATE. Eh! Il poverino non fu mai savio. Oh! Senti che si spurga. Gli è caduto il cimurro: avria bisogno de la scuffia de l'asino. Ah! ca! ca! Bella cosa ch'è un pazzo! CALONIDE. Orsú! Va' via, ché non pensasse mal: ché sai com'oggi si vive al mondo. GIRIFALCO. Io son mezzo aggirato.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca