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Aggiornato: 12 maggio 2025


Esco e spero tornando di poterti dire che sei salvo, Pio, ella aggiunse stendendogli la mano. Il principe la fissava sbalordito, non la riconosceva quasi. La duchessa, sempre piangente, l'abbracciò e la baciò in fronte dicendole supplichevolmente: Camilla, salvalo!

Trinca, resta felice, e Dio ti facci servir piú fortunato padrone di me: mi dispiace non poterti dar condegno premio de' tuoi fideli serviggi, ché mai nacque piú degno servo di te sotto le stelle: abbi compassion di me, che non posso sodisfarti, che, se gli oblighi restassero nell'anima dopo la morte, ti resterei obligato in eterno.

CINTIA. Se lasciassi la maschera, ella subito lasciarebbe di amarmi, perché mi riconoscerebbe per quel ch'io sono. BALIA. Ti priega d'un favore: di poterti narrare a bocca, da solo a solo, gli affanni suoi, perché arebbe speranza che ti moveresti a pietá di lei; e per non comportar ciò lo stato d'una donzella, vorrebbe sicurtá da te di non far alcun oltraggio all'onor suo.

Verrò a bussare alla tua porta senza molto insistere, e quando me l'aprirai io te ne sarò grato, e ti terrò compagnia, ci terremo compagnia a vicenda, tu serbandoti come hai imparato a essere, io volendoti sempre piú un bene che non avevo mai immaginato di poterti volere.

Mattia, ella gli disse allora, abbandonata la faccia sull'omero di lui, con un accento vibrante di passione, che cosa farei, Mattia, per poterti dare la felicit

Ma, pur troppo, la sera dopo ella non cantava, aveva riposo, e Giacomo di Vharè rimase solo con lei oltre la mezzanotte. Quando Giacomo se ne andò via, Andreina aveva voluto accompagnarlo fin sull'uscio dell'ultima stanza d'uscita, abbracciandolo un'altra volta con una tenerezza infinita. Ascolta, Giacomo, gli disse, io ti ho data tutta l'anima mia; ormai non mi appartengo più. Non abbandonarmi subito; io non ti ho ingannato e non ho mentito. Darei la mia vita, il mio nome, il mio trionfo d'artista, tutto tutto, per essere ancora una donna onesta e poterti dire: non sono stata che tua, e non sarò che tua. Stordita, non ho mai avuto rimorso del mio passato; ora ne ho dolore per la prima volta e per te, perchè ti voglio bene Sento che ho finito ormai di essere calma e felice; ma non rimpiango la mia felicit

Lascia andar questi discorsi adesso; c'è ben altro a pensare.... Io non ho che un quarto d'ora, o poco più, da poterti star vicino... È stato il Maldura, un mio camerata che, messo qui di guardia, m'ha lasciato fare il tiro.... Oh ti conterò tutto: ma prima, dimmi: dov'è la mamma Teresa? lo sai.... E lei? il mio angelo custode?....

Tu non sai perchè m'ami; nemmeno io lo so. Le cose dell'amore si sentono, non si sanno. L'amore ha la benda agli occhi.... come me. Un bacio lungo lungo cancellò dalle labbra del disgraziato ogni traccia d'un melanconico sorriso. Che ne dici, Ernesta, guarirò? Guarirai, rispondeva la poveretta facendosi forte. Se fosse vero! Poterti vedere, poterti guardare a lungo, specchiarmi negli occhi tuoi!

CALONIDE. Io t'avea dato, figliuol, tempo tre giorni, ché potessi pensarvi bene; perché queste cose so come vanno e questo grande amore non dura sempre. Ma, poi ch'in te veggio cosí gran desiderio, non mi pare di poterti mancar; ma ben cognosco quanto sconvenga a te tôrre una donna poverina. CRISAULO. Queste son parole.

BALIA. Ti ringrazio infinitamente e del dono e del buon animo che mi porti: dammi pur occasione di poterti servire, ché l'arò caro. Ma io non so dove sia per riuscir questo tuo amore. AMASIO. Se tu prometti voler servirmi e aiutarmi, ti manifestarò cosa che forse nol pensi. BALIA. Chi non servisse a te non servirebbe all'istessa cortesia. AMASIO. Ti prego ad essermi secreta.

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