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Aggiornato: 21 luglio 2025
Grazie Abù-el-Nèmr, mormorò Fathma con voce commossa. Non credeva d'avere ancora degli amici fra i ribelli. Distendi la tua gamba ferita; io ti guarirò. Lo scièk ubbidì. L'almea esaminò accuratamente la ferita che continuava a sanguinare. Era orribile: il leone con un potente colpo d'artiglio aveva lacerato la carne fino all'osso della coscia.
A subire tal fascino era stato de' primi Emilio; e lo aveva provato potente fin da principio e lo sentiva crescere ogni giorno più e con sempre maggior forza.
Ecco che cosa scriveva il terribile abate, la cui prosa aveva irritato gli eccitabilissimi nervi della regina del canto: «Intese poi profondamente e sentì la signora Amieri il suo personaggio, Anna Bolena. La catastrofi d'una donna sensibile al pari ed altera, da un potente amore inalzata al soglio, e da una feroce incostanza precipitata nella morte dell'infamia... l'abbattimento nel vedersi sprezzata... il rinfranco d'una coscienza che si sente illibata... le furie e le imprecazioni della rivalit
Il disgraziato, quantunque ancora respirasse, fu sollevato sulle punte delle lancie e sbranato: la sua testa, infissa in uno spiedo, andò ad ornare la capanna d'un potente sceicco.
Dopo le elezioni politiche generali del 1890, e più ancora dopo quelle del 1892, la stampa che rispecchia le tendenze, i bisogni e i timori delle classi dirigenti italiane, gittò un grido di allarme, additando una macchia grigia sulla carta geografica d'Italia, che rappresentava la zona dove maggiormente si era rivelato potente per numero di adepti e per organizzazione il socialismo.
Sire! non avete mai cacciato uno sguardo, uno di quegli sguardi d'aquila che rivelano un mondo, su questa Italia, bella del sorriso della natura, incoronata da venti secoli di memorie sublimi, patria del genio, potente per mezzi infiniti, ai quali non manca che unione, ricinta di tali difese che un forte volere e pochi petti animosi basterebbero a proteggerla dall'insulto straniero?
Era il trionfo dei principî. Il nudo fatto che in così breve tempo pochi giovani, ignoti, sprovveduti di mezzi, esciti dal popolo, avversi pubblicamente nelle dottrine e nelle opere a quanti avevano, per voto di popolo e influenza riconosciuta, capitanato fin allora il moto politico, si trovassero capi d'una associazione potente tanto da concitarsi contro la trepida persecuzione di sette Governi, bastava, parmi, a provare che la bandiera inalzata era la bandiera del vero .
Allora accadde una cosa terribile. Come un brivido sonoro, come l'anelito e il gemito d'un'anima ferita e penante echeggiò sotto le vôlte della vecchia chiesa; poi la voce potente dell'organo si affermò, si modulò, si svolse nelle note lunghe e gravi d'un canto solenne. Perez si sentì opprimere il petto e mozzare il fiato e velare lo sguardo da una commozione veemente, che un repentino moto di collera soffocò e poi disperse. Chi aveva ordinata quella musica? Alla cerimonia da celebrare con estrema semplicit
Un colpo di cannone annunzia ai presenti ed ai lontani fratelli dell'Olona che il banditore della giustizia è salito sulla torre e sta per proferire la sentenza... La coscienza del dovere ha imposto silenzio alla folla... Duecentomila persone ammutoliscono... al primo cenno della legge. Qual è dunque la voce potente, che si propaga dall'un capo all'altro della citt
Se noi fossimo, come taluni affettano di credere, partigiani irosi e guidati esclusivamente dal desiderio di vincer comunque, avremmo salutato il linguaggio della stampa monarchica intorno ai fatti di Francia come potente indizio di fiacchezza sentita nella parte avversa. Da quel linguaggio, come dalla proposta di leggi eccezionali per la pubblica sicurezza come dagli annunzî esagerati di nuove mene repubblicane perchè qualche ufficiale legge la ROMA DEL POPOLO come dalle spese di guerra, profuse non pel di fuori da dove nessuno minaccia, ma per antivigenze interne trapela il terrore dell'avvenire, la coscienza dell'impossibilit
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