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Aggiornato: 26 giugno 2025
« Torino! Porta Susa! Chi scende! Porta Susa! «Queste grida ripetute a varie distanze e lo spalancarsi della portiera, mi strapparono alle mie fantasticaggini. Scesi dalla carrozza e mi avviai all'uscita, triste, confusa, umiliata all'idea di incontrarmi con Gualfardo. «Avevo fatti pochi passi, quando sentii prendermi di mano la valigia, ed udii una voce ben nota dirmi: « Ben tornata, Fulvia.
Io amava una donna; io adoro un angelo! sclamò il conte accasciandosi sur una seggiola o nascondendo il capo nelle mani, per piangere. La principessa lo contemplò, avendo anch'ella gli occhi ottenebrati dalle lagrime. Poi senza rispondere, si ritirò indietreggiando, sollevò la portiera e scomparve.
Giuliano era sopra pensiero. Le cose non andavano a modo suo, e l'intendente di casa gli aveva presentato un certo quadro, il cui ricordo non lo ricreava punto. Era stato al corso, e aveva veduta la Baronessa in un landau nuovo, stupendo, con una toilette splendida, e un mezzo sorriso amabile, che gli aveva fatto un certo effetto molto stizzoso. Egli era bensì andato a fare una lunga sosta alla portiera della contessa Zeta, ma la contessa Zeta l'aveva annoiato un pochino, e a fianco del landau della Baronessa, aveva veduto il Viscontino a cavallo.... Poi, come se non bastasse, lì nel salottino c'era un odore di baccal
Prima peraltro di passare oltre fa duopo arrestarci una diecina di minuti in un salotto di transito e precisamente presso una portiera che copre colle cortine il vano di una finestra entro il quale due persone stanno chiacchierando; sicchè potrem sentire quanto appresso. Oh quanto è amabile quella fanciulla! si dice anche sia molta ricca. Ne so più di te; si chiama Rosina.
A poco a poco, fissando la terribile femmina, Loredana ne sentì paura; le sembrò un simbolo e un monito, e che ridesse di lei, e si movesse a lei incontro, quasi per serrarla tra le braccia.... Si volse per fuggire; ma in quell'istante la portiera che le stava di faccia fu sollevata, e Berto Candriani comparve. Egli si lasciò sfuggire un grido.
Presso la porta, alzò la mano per sollevare la portiera ed incontrò quella più pronta del marito. Tu dimentichi di perdonarmi, Emma disse egli con voce in cui combattevano il dolore e la passione. Essa si rivolse d'un tratto e gli gittò le braccia al collo, soffocata da quell'amore che rinasceva fra loro gigante. Non te ne vai più, mai più, cara?
Annunziate il signor Gallegos! diss'egli, ponendo fine a quell'inutile interrogatorio. Il padre Gallegos! La signora marchesa lo aspetta per l'appunto. E così dicendo, il servitore corse sollecito innanzi al gesuita, e spalancò la portiera del salotto, per richiuderla dietro di lui.
Fatto il giro dell'appartamento, erano entrati insieme nel buffet, e Renata, dietro a una portiera, gli indicava la duchessa, in mezzo alla sala da ballo. Era appena finito un valzer: Maria, ancora ansante, colle guance leggermente colorite, era ammirata, circondata dal fior fiore della gioventù e dell'eleganza. Com'è bella!... No! Non dovete guardarla!
Mentre egli solleva la portiera, ella si volge a guardare suo marito e sua figlia che restano in piedi l’uno di fronte all’altra; e vede che Mortella sorride. La portiera ricade. I due sono soli. Gherardo Ismera. State dunque bene, ora? Mortella. Bene, molto bene, padre d’anima. Ringrazio la vita. Avvicinatevi. Non abbiate paura di calpestare i fiori. Gherardo Ismera.
Sussultò il gesuita; volle parlare, chiedere al duca che cosa volesse egli dire con quelle parole di colore oscuro; ma il duca, dopo avergli accennato l'uscio, gli aveva voltate le spalle, andando verso la nota portiera di damasco.
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