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Aggiornato: 16 luglio 2025
Il presidente fece un lieve movimento d'impazienza, ma uomo di tatto squisito, di educazione eletta, si rattenne. Lei auditore, rispose con calma il presidente, gingillandosi con la catena dell'orologio, e mezzo rovesciato sulla spalliera della poltrona, insiste tanto sulle prove materiali, mentre fa assoluta astrazione dall'origine, dalla sostanza del delitto...
Vi tornò parecchie volte, in ore diverse, stette seduto, con un libro in mano, mezze giornate nella gran poltrona.... udì molti discorsi: ma non più nulla che a lui si riferisse. E quasi quasi era sul punto di rinunziare al suo disegno. Dopo il suo ritorno, il principe osservava strettamente sua moglie. Gli sembrava che ella fosse inquietissima, molto agitata.
I fascicoli accuratamente legati in carta rosea, con un grosso numero nero, romano, in cima, si ammucchiavano sullo scrittoio a fianco di un ritratto di Bice, chiuso in una cornice di bronzo inverdito, elegantemente severa nel disegno. Egli sedette sulla poltrona, innanzi alla piccola candela.
L'avvenimento era così straordinario, ch'io giunsi a casa senz'aprir più bocca: salii le scale dietro Lidia, a testa bassa; mi ficcai nella poltrona, presso Lidia, in salotto, dimenticando di guardar nel mio studio se fosse arrivata la posta; e rimasi in quell'attitudine, colle braccia incrociate, a pensare. Ah questa sì, va bene! esclamò Lidia, sciogliendo l'involto della carta da lettera.
Vicino alla poltrona centrale occupata da un signore ventruto, il sindaco giallo, sottile come una distinzione scolastica, floscio si accasciava sul tavolo cercando fra alcune carte che erano forse telegrammi.
Fu questo un segreto martirio della sua vita... ed è per ciò appunto che or ora io ho sospirato.... Chiamatomi a sè, durante la sua lunga malattia, un giorno ch'egli avea potuto alzarsi e la poltrona su cui si adagiava era stata spinta nel giardino, fra quelle piante, che gli piaceva tanto di rivedere, mi disse: Ti ho gi
perchè io credevo che la zia fosse una cuffia.... ride anch'essa mentre sì abbandona nella poltrona. Dunque è alla cuffia che lei desidera parlare. NICOL
Così dicendo, aveva deposto sul tavolino il suo cappello, e colla mano aveva dato una ravviatina ai baffi ed al pizzo: poscia sbirciò un momento con piglio altezzoso Vanardi, fece un amorevole sorriso a Carlotta e presa una seggiola, dopo recatala vicino vicino alla poltrona della vecchia, vi sedette con le arie d'una affettuosa dimestichezza.
Il profumato Pompon, dandy asiatico d’alto lignaggio, animaletto camuso e petulante, che odio, quanto mi piacete voi, divina Madlen, è seduto nel bel mezzo d’una comoda poltrona, e, senza muovere i suoi rotondi occhi umanissimi, ci osserva con albagìa.
Parola Del Giorno
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