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Aggiornato: 16 settembre 2025
Il dottore s'avvicina alla sposa, che sta seduta sopra una poltrona, la guarda con occhio gentile, ma indagatore, poi le tasta il polso e le dice: Va bene, va bene! sar
Susseguì un breve silenzio; mi rimisi a sedere nella poltrona, osservando con rapidit
Gli ci volle molto tempo a riaversi: non chiamò nessuno a soccorrerlo: non potè quindi prender nulla che lo ristorasse: e non si alzò dalla poltrona fin verso sera. Si sentiva febbricitante; scese le scale vacillando: salì in una carrozzella e si fece condurre fino a casa. Per le scale incontrò la principessa, di cui aveva veduto dinanzi alla porta il coupé.
E la testolina oscillante della marchesa si chinò verso il suolo da una parte e dall'altra della poltrona, poi s'agitò vivamente irrequieta. Oh mio Dio!... Dove l'è?... Mimì, Mimì. Non c'è più... Cercatela. La cagnuola dormiva raggomitolata sopra uno sgabello lì vicino. La è qui: disse Carlotta additandola alla marchesa.
Daccanto a lei, Maddalena stava lavorando all'uncinetto certe maglie, che non sapremmo e che non mette conto descrivere; arnesi da salotto che si fanno per ingannare il tempo ed anco un tantino per impedire ai signori uomini di insudiciare colla manteca delle loro capigliature la spalliera di una poltrona, o d'un canapè.
Il dottor Ambrosi si era seduto sopra una lunga poltrona in felpa gialla, presso la contessa Ginevra, abbandonando la testa sulla spalliera colla famigliarit
Egli dette al suo cameriere Giorgio il permesso di coricarsi, ma prima fece preparare il tè sopra un tavolinetto di legno, rivestito di stoffa antica, e, mentre la fiamma azzurrognola crepitava sotto il ramino di argento, don Pio accese la sigaretta e gettatosi sopra una poltrona si dette a meditare, a meditare sulla vita passata, così vuota, così sterile, e sulla vita avvenire che egli voleva ad ogni costo circondata, rivestita di gloria.
Mi trascinarono fino alla poltrona del professore, dove mi adagiarono dicendo: « Ha perduti i sensi; è svenuto.
La malattia del principe, la sua indifferenza per tutto quello che tanto occupavalo per il passato, quell'abbandono in cui aveva lasciato la Stampa non erano risentiti dal giornale, poichè l'Ubaldo, appena vide la moglie riavuta, ritornò imperterrito al lavoro e diresse la lotta contro i due ministri della Marina e di Grazia e Giustizia con quell'accanimento e con quell'acrimonia, che erano la forza del giornale d'opposizione. Un foglio ufficioso del presidente del Consiglio rispose a quel fuoco di fila con un solo articolo pieno di attacchi mal celati ad arte contro il principe della Marsiliana. Ubaldo Caruso, non sapendo se ribattere o no quegli attacchi, andò al palazzo Urbani e come al solito penetrò fino nella galleria attigua al salotto di don Pio, e chiese di essere introdotto. Il principe, che aveva udito la voce di Ubaldo, ordinò che passasse subito, e quella preferenza non sfuggì a donna Camilla, che non si era mossa dalla poltrona alla quale pareva attaccata come un'ostrica a uno scoglio: ella si convinse che don Pio, in mezzo a quella rinunzia a ogni attivit
Col tempo, piangendo con lui, disperandosi con lui, non sarebbe riuscita a calmarlo, a confortarlo?... E s'abbandonò riversa sulla poltrona, chiudendo gli occhi, sorridendo....
Parola Del Giorno
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