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Aggiornato: 25 maggio 2025


E in quanto che le streghe non si trovino in un dire, quando parlano del giuoco di Diana, questo può accascare o dal timore, o dalla poca memoria, perchè tutte le più sono donne inesperte e rozze. Si può dire ancora che nasca dall'inganno del demonio, il quale non tutte le beffa ad un medesimo modo, e questo si può vedere negli incanti antichi: imperocchè quelli che s'usavano nell'Eusino, nella regione Taurica, e nella Italia, tutti erano diversi in fra di loro. la Farmaceutria di Virgilio è simile in tutto a quella di Teocrito. Il medesimo si può vedere negli oracoli, che alcuni ne avevano dalle donne spirate, alcuni dall'apertura della terra, e alcuni altri da' sogni fatti da uomini ne' tempj, e per questo dormivano nel tempio di Pasife. Abbiamo letto ancora, che i medici calavresi e dauri, soleano dormire intorno al sepolcro di Podalirio. E così molti ancora solevano giacere nel tempio di Esculapio, il che non solo si fece al tempo degli eroi, ma seguitò tale usanza infino al tempo d'Antonino, il quale, come dice Erodiano, per questo solo andò a Pergamo. Leggiamo similmente che gli oracoli si solevano dare per statue intere, dimezzate, e parimente per colombe, o uccelli, o donne che le fusseno, che per quella via desseno risposte: e per alberi e piante, e nella selva Dodona, e nell'India, erano alcuni presi da un subito furore, e altre cose tali così varie come si fussino anco gli augurj e 'l modo di sacrificare de' sacerdoti; imperocchè s'usavano appresso degli antichi diversi modi di cerimonie nefande, e di sacrifizj abominevoli, e diverse incantazioni, così anco a' tempi nostri quelle cose ch'hanno avuta origine dalle cose profane, si fanno con altre cerimonie che non usavano i Romani. Catone, il più vecchio, narra certe cose ne' libri della villa, tanto sciocche che appena si trova chi possa leggerle senza riso: e pur son dette da uomo che fu senatore e censore, e che trionfò. Circa il movimento e dove siano portate dal demonio, e circa il luogo dove elle siano posate, non dovea parerti cosa maravigliosa, però che quel che per sua natura suole ingannare, è doppio, è vario, e quello ch'è verace si fonda in sulla simplicit

FR. Ma Plutarco, ma Porfirio, lo chiamano demonio: l'uno de' quali fa un libro di esso demone, e l'altro ne fa due. Ma per che cagione un altro demonio è detto aver la protezione di Platone, di Zenone, ovvero di Diogene, e un altro è osservato aver quella di Plotino? Certo per ingannare; imperocchè non è da credere a coloro, che hanno detto essere varie le nature de' demoni, tenendo che altri si dilettino di cose civili, altri di rusticane, e alcuni parimente essere terrestri, alcuni marini. Questi sono sogni di genti che impazzano, parenti di coloro che cicalano, che alcuni esercitano la medicina, altri hanno cura dell'arte del navigare, altri di quella dell'indovinare, e che ad altri piace conversare fra le leggi e ad altri fra le armi. Così sono iti favoleggiando che Esculapio e Podalirio mandano sogni salutiferi, così che i Dioscuri siano sopra le tempeste del mare: così avere atteso dopo la morte loro alle cose della guerra, Reso, Achille, e innanzi a' tempi di Troia Teseo; ma quelli di nascosto, e questo a campo aperto. Imperocchè si dice che l'imagine di Teseo combattè in Maratona per gli Ateniesi contro a Medi, il che fu scritto anco da Plutarco. Perciocchè pensavano che i demonj non fussero altro che le anime degli uomini spogliate de' corpi. E per questo dicevano che Esculapio medicava, Minos e Radamanto giudicavano, i Dioscuri scacciavano le tempeste, Anfiloco, Mopso, Orfeo, Trofonio indovinavano, e che Reso e Achille e Teseo trattavano le cose della guerra. Di tutte queste cose era inventore il demonio per farle credere, acciocchè gli uomini maggiormente fusseno presi, e ripieni di vana speranza facesseno sacrifizj a lui, quasi che all'anime degli eroi; dalla quale superstizione si vede che non aborrirno Aristotile, Platone, mentre determinavano le leggi pubbliche, disputando degli ordini e delle arti de' cittadini; e a' nostri tempi ancora si è tenuto per vero, che i demonj si siano portati nelle guastade, e negli anelli; e avere date risposte or dal ventre, or dalla coscia, quasi come spirito d'Apolline, acciò che noi conosciamo che il nimico dell'umana generazione in diversi tempi trovò diverse vie sotto spezie di familiarit

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