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Aggiornato: 10 giugno 2025


L'autore della Marfisa, figurato nel paladino Dodone, si spassava continuamente a far l'osservatore e l'anatomista sui caratteri, sul pensare e sul raziocinare dell'umanitá, come si può rilevare dal suo poema e da tutti gli scritti suoi.

Ma ciò posto ed eccettuato francamente, ed eccettuate forse alcune vendette personali terribilmente fatte con sue parole immortali, Dante e il poema suo restan pure l'uomo e il libro incontrastabilmente piú virili ed austeri della nostra letteratura: virile l'uomo, nel saper sopportare le pubbliche, le segrete miserie dell'esiglio, nel non saper sopportare le insolenti protezioni delle corti le insolentissime grazie di sua cittá, nel sapere dalla vita attiva, che pur anteponeva ma gli era negata, passare alacre alla letteraria e farvisi grande: virile poi ed austero il poema in amore, in costumi, in politica, in istile, e per quella stessa accumulazione di pensieri che fa del leggerlo una fatica, ma la piú virile, la piú sana fra le esercitazioni somministrate dalle lettere nazionali ai molli animi italiani.

Ben presto, essendovi molte cose da fare molti programmi da preparare, e lettere da rispondere, e scritture da accettare o rifiutare Bemolle dovette mettere da parte la sua opera e il suo poema sinfonico, e dedicarsi esclusivamente alle cose pratiche riguardanti i concerti e i viaggi. Tutt'e tre Nancy, Fräulein e Bemolle erano un po' confusionari e distratti.

Rendean per l'aria in torno una fragranza di miel, così gioconda che al cuor giungeva quale un vin di rose. E il buono Astíoco, in mezzo a l'abondanza de' frutti, di profonda dolcezza pieno l'anima, si pose a laudare le ascose virtuti de la terra in un poema. Giunto era a la seconda canzone quando, senz'alcuna tema, ei scorse Elai.

I colori del paesaggio erano spariti: il quadro acquistava il grandioso indefinito del bozzetto. Sparivano nell'ombre i lineamenti e restavano ingrandite le linee. Le forme di quel poema di terra e di cielo lasciavano a nudo il concetto. Il quale esprimeva una cupa tristezza,

I pòmpili seguaci non ci furono; per avvivarli e tirarseli dietro, occorreva che l'autore di Roberta scrivesse un altro libro di quel colore, un altro poema balzano; e il futurismo sarebbe stato fondato; un futurismo, intendo, di sostanza e di pensiero, rosso d'imagini e protervo d'idee.

Quel poema principiava come una fuga e finiva come un trionfo.

La sinfonia futurista considera come sue massime forme: il Poema sinfonico, orchestrale e vocale e l'Opera teatrale.

Questa nuova edizione avrebbe dovuto esser costituita, secondo il desiderio dell'autore, da due piccoli volumi , e recare il titolo: La Marfisa bizzarra, poema faceto del conte CARLO GOZZI veneziano, cogli argomenti del medesimo autore. Seconda edizione, ricorretta, emendata e accresciuta, giuntevi alcune annotazioni al fine d'ogni canto.

Si troveranno nel poema della Marfisa buon numero di squarci di censura e dileggio diretti a' cattivi scrittori del tempo in cui fu composto, si nega che, nel mezzo agl'infiniti caratteri presi in generale, che campeggiano nel poema, sotto i due nomi de' paladini Marco e Matteo dal Pian di San Michele sono figurati particolarmente il Chiari e il Goldoni, i due maggiori e piú arrabbiati nimici degli accademici granelleschi accennati.

Parola Del Giorno

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