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Aggiornato: 23 ottobre 2025
Appunto in quella sera, all'apparir della luna incominciando l'ecclisse, e più aumentando quanto ella più ascendeva sull'orizzonte, quei poveri inesperti ricordarono le parole del Giocomina quanto fossero vere; e fu tanta la paura loro, che con grandissimi pianti e strida venivano d'ogni parte ai navigli con grandi carichi di vettovaglie.
Vennermi poi parendo tanto santi, che, quando Domizian li perseguette, sanza mio lagrimar non fur lor pianti; e mentre che di l
Dacchè pel fallo prisco doloranti Alla luce veniam, qual dolci aïta Ne' genitorï è data a' nostri pianti! In ogni coppia umana, onde la vita D'altri umani si svolge, ecco una diva Pe' figiuoletti carit
102 Queste parole ed altre, ch'interrotte da sospiri e da pianti erano spesso, seguì dicendo tutta quella notte ch'all'infelice giorno venne appresso. Ma poi che dentro alle cimerie grotte con l'ombre sue Notturno fu rimesso, il ciel, ch'eternamente avea voluto farla di Ruggier moglie, le diè aiuto.
Io chiesi: «Che portate, Donne, al paese vostro, e qual pensiero Vi cruccia, che pel brullo, erto sentiero Fra pianti e preci andate?...»
Tolta dal regno a dispietate genti Cotanto offese, e vincitrici in mano, Onde a' tuoi duri oltraggi, onde a' tormenti Sperar mercè potrai se non invano? Dunque non versar quì pianti e lamenti, Anzi lavane i piedi ad Ottomano Inginocchiata, e fa che posta ei miri La belt
Tu mi risvegli e ti sento passare Pieno di pianti nel frigido letto: Alzo la testa, e se attendo mi pare Che meco pianga, o vecchio poveretto, Perchè sei stanco di dover andare. Mentre riposa ciascuna persona, Tu sol non cessi dal lungo tuo guaio: Fai nel passar una romba che suona Come il girar d'un immenso arcolaio, A cui la testa lenta si abbandona.
Io sentia gia` da la man destra il gorgo far sotto noi un orribile scroscio, per che con li occhi 'n giu` la testa sporgo. Allor fu' io piu` timido a lo stoscio, pero` ch'i' vidi fuochi e senti' pianti; ond'io tremando tutto mi raccoscio. E vidi poi, che' nol vedea davanti, lo scendere e 'l girar per li gran mali che s'appressavan da diversi canti.
«Codardi! stolti!» gridò Manfredi, forte percuotendo sopra una tavola; «credono fuggire la fama di vili coll'opera di traditori: essi ad ogni modo vogliono rovinarci, rovineranno anche sè stessi; poi in fondo alla miseria, ci desidereranno quando non saremo più; solita vicenda dei buoni, essere odiati in vita, e pianti in morte! davvero che ce ne duole per essi.
...So come è incostante e vaga, Timida, ardita vita degli amanti; Ch'un poco dolce molto amaro appaga: E so i costumi, e i lor sospiri, e i canti, E 'l parlar rotto, e 'l subito silenzio, E 'l brevissimo riso, e i lunghi pianti; E qual è 'l mel temprato con l'assenzio.
Parola Del Giorno
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