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Aggiornato: 23 ottobre 2025
Davvero che quella vista era indegna, quella mollezza eccessiva, que' propositi, que' pianti vituperosi... tuttavia, allorquando un uomo è infelice ed è alle prese col massimo affanno, egli è sempre degno di piet
Ha voci e brividi, Pensieri e pianti L’intento vano.
di quell’infanzia saran nostra vita: per essa tu ritornerai bambino, io sarò come pianta rifiorita. Troverò nuovi ritmi e nuovi canti che a onde a onde sgorgheran dal cuore, i suoi sonni a cullare e i lunghi pianti; e tu starai, devoto, ad ascoltare quel che ogni essenza di bellezza aduna: d’un bimbo il blando e placido sognare, e una mamma che canta su la cuna. RIC
Le donne non avevano voluto abbandonarla, e seguitala, stettero vigilando all'uscio, timorose di qualche nuova sventura, e udirono alti scoppi di pianti e grida, e singhiozzi, che intermittenti non cessarono per tutta la notte.
L'ironico ricordo che mi dái, ch'io logri inchiostro in util delle genti, l'ho posto in uso prima, come sai, buffoneggiando i libri puzzolenti. Il criticarti non l'ho fatto mai; in ciò pianti carota agl'innocenti: ma dico che le tue Stagioni in canti forman l'anno peggior di tutti quanti. Tu di' che vuoi di fatti e non parole sieno i tuoi libri; in questo sarai solo.
No. Aymè che 'l non mi vale: amor né priegi Né par thesor la piegi: né miei pianti O infortunati amanti: o sorte: adversa Che piet
Eccomi dunque convertito in sentinella con una pioggia continua a compagna e l'occupazione di ravvivare, per quanto si poteva, i fuochi accesi per allontanare gli incomodi visitatori. Il fucile restò inoperoso, e il silenzio fu solo turbato verso mezzanotte da grida che partivano da uno dei gruppi di capanne, e che sapemmo essere i pianti delle donne per un morto. Martedì 11.
Quivi sospiri, pianti e alti guai risonavan per l'aere sanza stelle, per ch'io al cominciar ne lagrimai. Diverse lingue, orribili favelle, parole di dolore, accenti d'ira, voci alte e fioche, e suon di man con elle facevano un tumulto, il qual s'aggira sempre in quell'aura sanza tempo tinta, come la rena quando turbo spira.
Poi che ho contrario il: ciel, lo abisso, e il mondo E che tu che n'hai vinte tante, e tanti Non hai possuto farmi un dì iocondo Darò con questa man fine, a' miei pianti Partite, & vane, al luoco tuo proffondo E senza lesion, de circonstanti E per ch'io son d'ognun più afflito, e mesto Senzo fallo verroti a trovar presto.
I misteri famigliari sono nascosti agli occhi dei profani che penetrano nello studio, da un lungo paravento, di dietro il quale suonano quasi senza intermittenza grida e pianti di bambini, rampogne ed impazienti esclamazioni della madre, e fanno di quando in quando irrefrenabile sortita i tre più grandicelli ragazzi a cavallo del bastone del pap
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