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Aggiornato: 7 settembre 2025


A sinistra, l'immensa pelle fremente del mare in allegria dorata sotto le lunghissime dita del sole tramontante che gioviale si diverte a farle un innumerevole solletico.

I raggi della luna battendole in pieno viso, davano un tono perlato alla sua pelle finissima di bella bionda. Sembrava malinconica: ma nello scorgere il cavaliere, i suoi mobili lineamenti presero un'aria di scherno. Rincasate tardi stasera, cavaliere.... o dove siete stato? Dalle Ascenti, signora, rispose lui alzando il capo quasi in atto di sfida. E lo dite in tono così tragico?

E Parri della Quercia e Tuccio di Credi, opachi e taciturni lavoratori, levarono gli occhi stupiti a contemplare quel giovine cherubino, che non capiva più nella pelle. Che c'è? disse Parri della Quercia. Vi fiammeggiano gli occhi. Lo credo io! rispose Spinello. C'è... c'è, amici miei, una grande novit

La mattina a colazione Bice pareva più calma. Nullameno il suo pallore aveva quei toni cerei, che fanno quasi dubitare della presenza del sangue, dando alla pelle l'apparenza di una cosa morta. Invece il dottore, sempre in piedi per tempissimo, e a quell'ora gi

Se si fosse trattato dell'asino o del porco oh li avresti veduti ammazzarsi in dieciotto! ma la pelle dei signori è una cosa che non conta. Egoisti, poltroni, vendicativi! Queste parole risuonarono e rimbalzarono come fucilate nel suo cervello fatto irragionevole dal dolore. Sarete pagati. O pago subito, muovetevi... e trasse fuori il suo bel portamonete di cuoio di Russia.

MARTEBELLONIO. Che battaglie, miserello? LECCARDO. La Fame era una persona viva, macra, sottile, ch'appena avea l'ossa e la pelle; e soleva andar in compagnia con la Carestia, con la Peste e con la Guerra, ché n'uccideva piú ella che non le spade.

Mi pareva d’avere indosso una calda pelliccia, una morbida pelliccia di zibellino; il colore de’ suoi capelli somigliava molto a questo colore, la sua pelle mandava il profumo denso, caldo, soffice, che in inverno, quando si esce dai balli, nelle stanze troppo riscaldate, su le spalle troppo nude, mandano le pellicce di zibellino. E diceva:

La pelle di Beatrice a cotesta tremenda ipocrisia fremè di un brivido doloroso. Ma dunque, via, gridarono a coro tutti i convitati: toglieteci dall'ansiet

Ed egli ammirava con memore sguardo le conosciute, o, da quei fuggevoli tocchi di penna, si raffigurava le ignote, e si sentiva in pelle in pelle quel tremito soave che fanno correre in noi tutte le cose leggiadre, non dissimilmente dall'acquolina che fanno correre alla bocca tutte le cose buone.

Lassù, in quella stanzuccia al quarto piano, ci dormivano la Malia, ch'era ballerina a una baracca, donna Bettina e il marito. La Malia andava al concerto per tempo e toccava alla madre accompagnarla; la ragazza tornava di notte tutta freddolosa nello scialletto rosso, con le mani nel manicotto spelacchiato, che lei stessa s'aveva fatto dalla pelle di un gatto bianco e nero.

Parola Del Giorno

confermandomi

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