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Aggiornato: 7 settembre 2025
Cavalcavo attraverso i campi deserti, dove non s'incontra che qualche pastore con la sua mandra di pecore. I pastori di questa regione portano le gambe avvolte in una pelle di capra, ancora pelosa, ciò che d
L'ordine era di ammanettarci a fior di pelle. E chi si lamentava riceveva la buona misura di qualche altro giro di vite. Io protestai. Dissi che non era possibile che ci fosse ordine di stringerci i polsi fino a farceli sprizzare di sangue. Mi si fece tacere, assicurandomi che alla stazione mi sarebbero stati allargati. Chiusi nel carrozzone, credevamo di morire.
Temp'era dal principio del mattino, e 'l sol montava 'n su` con quelle stelle ch'eran con lui quando l'amor divino mosse di prima quelle cose belle; si` ch'a bene sperar m'era cagione di quella fiera a la gaetta pelle l'ora del tempo e la dolce stagione; ma non si` che paura non mi desse la vista che m'apparve d'un leone.
Del povero Salvani non c'era altro che l'ossa e la pelle. Una tristezza infinita gli entrò nel cuore a quella vista, e si avanzò per offrirgli il braccio; ma quell'altro era stato più pronto di lui, e Lorenzo aveva accettato l'appoggio con un sorriso di gratitudine. Però il Giuliani rimase indietro, a chiuder la marcia.
Costantino Lazzari era uscito dalle mani del parrucchiere una edizione peggiorata. L'avvocato Federici si era trasformato in un santocchione che sginocchia pelle chiese. Ghiglione era ritornato in mezzo a noi come un uccello di rapina. Il suo naso lungo si era prolungato e la punta appariva più adunca di prima.
Mario posò la bocca avida su quella pelle candida e delicata sotto cui appariva il fine intreccio delle vene cerulee. Si scosse ella dalla funebre visione, con moto rapido tirò indietro il braccio e si riabbottonò la manica. Quanto vi pesano le mie carezze! egli disse. E nell'accento ond'egli pronunziò queste parole c'era un misto di collera, d'ironia, di dolore.
L'operaio si bagna le mani e il viso: se li stropiccia col sapone, che sdrucciola, scorre, scivola e fa una bella spuma: quand'è bene insaponato, tuffa viso e mani nella catinella e si risciacqua con forza... Alza il viso... non è più riconoscibile! La pelle è ritornata bianca, pulita, senza traccie di fumo o di polvere: e una leggera spazzolata basta a ravviargli il capo arruffato.
Infatti la pelle del volto, macchiata qua e l
Ma nell'aria si aspira un lieve odore di limone fresco; una gamba di pollo arrosto, con la delicata pelle del corpo crogiolata, fa supporre il resto; un'ostrica bruna, rugosa e scabrosa di fuori, bianco-lattea, morbida e lucida di dentro, respira lentamente; in tre dita di Xeres biondo, trasparente, limpidissimo, sono immersi i pezzetti gialli e succosi di una pesca duracina.
Che festa, o Mare, che festa radiosa l'averti tutto in me, liscio, le sere d'estate, con la tua pelle di serpe squamata di crisolito e col tuo ventre roseo, niellato, di lucertola!... Gioia della mia carne! Abbeverarmi io voglio, con delizia, alla freschezza, o Mare, dei tuoi spruzzi volanti e dei granelli di ghiaccio che mi metti alle ciglia... Orgia trionfale dei miei sensi!
Parola Del Giorno
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