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Aggiornato: 13 maggio 2025


Voi dunque, freschi rivi, piagge erbose, opachi colli, cavernosi monti, campi de gigli, de ligustri e rose; voi, rilevate ripe, laghi e fonti, riposte valli, ruscelletti e fiumi, ch'anco miei segni non gli avete cònti; anzi del ciel voi fiammeggianti lumi, quella vertú spandete a l'uomo nostro, ch'omai l'assenni e del mio ben l'allumi!

Gli uomini savi d'Italia sanno che la nostra letteratura, comeché splendidissima per molti rispetti, ha pure anch'essa i suoi lati opachi; ed arrabbiano nel vedere confondersi insieme da' lodatori l'opacitá e lo splendore, e versarsi ovunque ugual dose di ammirazione.

I suoi occhi divennero prima lucidi, poi iniettati di sangue, poi opachi, infine uscirono dalle orbite, fuori le arcate sopraccigliari. Le palpebre sparvero; le pupille invasero la cornea. Il collo si gonfiò, il naso si profilò. E' tremò sulle ginocchia e si abbiosciò. Il dolore acuto, intenso, spaventevole che aveva cominciato a sentire, lo oppresse. E' perdè la coscienza della sua esistenza.

La facciata è costrutta in pietre, le due ali in mattoni. Le finestre di mezzo sono ornate di vetri opachi; quelle dei lati di piccoli cristalli, sopra telari dipinti a rosso. È il foundling hospital l'ospizio dei trovatelli. Gli altri giorni l'ingresso è interdetto.

Ad Aloise tremarono le gambe, allorquando fu per entrare nel salotto dov'era seduta la marchesa Ginevra, centro d'un circolo, o, per dir meglio, fuoco di un elisse, sulla curva del quale si notavano i soliti corpi opachi, come il nobile De' Salvi, il marchese Tartaglia ed altri di quella risma.

Oh! si rivolse all'altra: c'è stato un momento che credevo di morire. Gli occhi opachi della serva si appannarono di una nuova ombra; si lasciò prendere la mano dalla padrona e con l'altra accarezzò la testa della piccina. Bisogner

E Parri della Quercia e Tuccio di Credi, opachi e taciturni lavoratori, levarono gli occhi stupiti a contemplare quel giovine cherubino, che non capiva più nella pelle. Che c'è? disse Parri della Quercia. Vi fiammeggiano gli occhi. Lo credo io! rispose Spinello. C'è... c'è, amici miei, una grande novit

Non l'abbiate per una ragazzata, vi prego. Il padre Anacleto, interrogato su quella stranezza apparente, avrebbe potuto darvene una ragione plausibilissima. Ciò che fa amar molto la tavola è la tovaglia, lo sfoggio del vasellame, lo scintillìo dei cristalli. Una mezza batteria di bicchieri a calice, sfaccettati, smerigliati, lucidi, opachi, quando spessi come il diamante, quando sottili come la mussolina, fanno bere tre volte più di quello che porterebbe il vostro bisogno. Provate in quella vece a bere il Reno o il Borgogna in una ciotola di terra cotta, rozzamente inverniciata. Quel vino vi parr

Ma rinunciando a Lamberto era caduta come in un grande vuoto. Le giornate le parevano più lunghe, senza scopo: a che pensare? Che cosa potrebbe accaderle? L'avvenire non diventava più che una ripetizione del presente, indistinta e monotona nell'inutile durata del tempo. Quindi le ritornava quella debolezza di malata, con un pallore più cereo sul volto, cogli occhi opachi e una lassitudine anticipata di ogni moto, che la lasciava per lunghe ore muta sulla poltrona daccanto la zia. Colla terribile facolt

Betta, indifferente al discorso delle due donne, si era rivolta al letto: il sole arrivava sui capelli di Tina arruffati nel mezzo del cuscino, ma il viso dell'ammalata, più basso, rimaneva nell'ombra. La fanciulla si accostò in punta di piedi. Tina aveva la bocca aperta e gli occhi sbarrati, opachi come un vetro.

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