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Aggiornato: 24 giugno 2025


Il dottor Grim *, seduto a tavola co' suoi due figliuoli, scattò in piedi, si affacciò alla finestra con Paolina e Tonino ai lati. Che cosa era stato? La finestra della sala da pranzo si apriva nell'interno sopra un vasto quadrato di terreno dissodato, disegnato a scacchi, entro ognuno dei quali fiorivano pianticelle odorose.

Voi dunque, Paolina, non vorrete neppure contribuire alla sollecita effettuazione del mio unico desiderio, con un'offerta generosa? Quale offerta? Raccolgo a titolo di elemosina la dote per entrare in convento. Francamente! disse Paolina, con un gesto vivace; non posso cooperare all'infelicit

Oh mia piccola amica a quali follie ti abbandoni. Paolina rialzò la testa. Piccola amica! che significa questo? Piccola, è parola umiliante. La cancelleremo dal nostro vocabolario quando tu sorgerai dalle insensate dubbiezze, indegne d'un animo forte. Ma io ti amo!

Io non me ne accorsi o cioè credetti che mi scoppiasse il cuore. Quel che si prova in certi momenti non si può dire in cent'anni. Fu un caldo e un freddo tutto in una volta, un trasudamento in tutta la persona, una vertigine, per resistere alla quale dovetti attaccarmi al braccio della Paolina che scossi, scossi, stringendo forte.

Paolina Zaeli non istette a discutere se suo padre faceva o no ottima cosa prendendo in moglie la vedova Rigotti, cui tutti avevano in istima e simpatia per l'intemerata condotta e la bont

Ma perchè, esclamò Paolina con impeto, non dirò io alla servente che tolga di mano a Cecilia questa borsa e gliela porti fino a casa sua?... Non amo che tu rimanga sola, disse Zaeli. M'incarico io di questa faccenda. E prese di mano alla Rigotti il peso leggiero.

Tornò la signora Erminia con sua sorella Paolina, molto più giovine di lei, una ragazzona di quindici anni e mezzo, pettinata ancora alla bambina, con due trucioli castagni cascanti sugli occhi, piena di salute e di cuor contento, un po' vergognosa e molto pacifica in tutti i suoi movimenti. Questa poi me la prendo io! disse don Procolo, offrendo il braccio alla ragazza che accettò subito.

Offerse la mano a sua moglie con uno strano sorriso sul labbro; non era più l'avvocato Zaeli. Paolina lo guardava attenta. Nel suo cuore si sprigionava una voce che saliva, saliva alla gola, potè trattenerla. Stranieri l'uno all'altro, noi?... gridò con affanno. Noi? ma piuttosto morire! L'avvocato balzò alla finestra. Attendi un momento, Tonino; termino di scrivere una lettera.

Zaeli era stato attorno al cassetto della scrivania nel mattino stesso, aveva frugato, s'era poste in saccoccia delle carte... Gli occhi di Paolina s'ingrandivano, le sue labbra si schiudevano quasi per domandare.... Fosse mai?... Oh buon Dio!...

Paolina vide allontanarsi suo marito a fianco della Rigotti che attraversata la strada, messo il piede sul viale del giardino pubblico, girò indietro la testa, salutò anche una volta l'amica. Il raggio del sole ne abbelliva il sembiante, il cappello nero rendeva più bianca quella fronte su cui si spartivano i capelli naturalmente ondulati, lucidi, splendidi alla gran luce del cielo.

Parola Del Giorno

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