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Aggiornato: 4 giugno 2025
Sarebbe stato assai meglio dire; Voglio esser degno di voi! ma egli probabilmente non vi aveva pensato. Ora, esclamò con fuoco, vi vendicherò! Di chi? Di chi vi offese. Vado da donna Maria. Quanto a me perdono. Bastami che più non dubitiate; allora ogni nuova trama sar
Poco dopo, salì nella vettura, e appena i cavalli ripresero il corso, cominciò a raccontarci la sua istoria: Era un antico carbonaro, il quale avea passati quindici anni nella fortezza di Civitacastellana, per espiare il delitto di aver appartenuto alla setta. I preti lo avevano crudelmente perseguitato fin da fanciullo, e la condanna profferita contro lui nel tenebroso Consiglio della Inquisizione, e la immeritata, lunga, angosciosa prigionia aveano maturato in quell'anima di ferro un odio profondo e un indomabile desiderio di vendetta. Uscito dalla fortezza, in seguito all'amnistia del costituzionale Pio IX, era tornato a Camerino per rivedere la famiglia una moglie, e due figlie, di cui non avea più udito parlare. Il povero carbonaro, mettendo piede nel paese nativo, seppe che la sua vedovanza datava da parecchi anni. La moglie era ita a Roma per supplicare la clemenza di Gregoriaccio a pro della famiglia infelice. E frattanto un cardinale del paese, che l'avea consigliata a quel passo, si era fatto pagare la mediazione dalle due figlie, in moneta molto abusiva. La povera madre, riportò da Roma la terribile convinzione che i preti, quanto facili ad accordare indulgenza ai morti mediante retribuzione di pochi baiocchi, altrettanto rigidi e crudeli rifiutano il perdono ai vivi, quand'anche per essi interceda un sentimento di umanit
E se anche i falli del vostro figliuolo fossero gravi come voi dite, risovvengavi ch'egli è vostro sangue; risovvengavi che il nostro Signore Gesù Cristo perdonò a coloro che lo avevano crocifisso, perchè non sapevano quello che facevano...
Sí che, volendo guadagnare, essi perdono; e volendo perdere, guadagnano; cioè che, volendo perdere le proprie consolazioni in salute del proximo, riceve e guadagna me e il proximo suo, sovenendolo e servendolo caritativamente. E cosí gustarebbero in ogni tempo la dolcezza della caritá mia.
Che cosa importa a te del mio perdono? disse Elisa con un'aria di risoluzione tranquilla, ma con una voce in cui si sentivano le lagrime. Sono forse io ancora qualche cosa per te? Va a cercare il perdono a quella donna che ha più diritto di me di concederlo. Elisa ti supplico, non parlami di quella donna.
In quanto a voi, bel paio di messeri, potrei se lo volessi il guardo irato di sua altezza su voi volgere e quali traditori svelarvi. Per adesso non dirò nulla. da sè. È il diavolo che parla in lui! No. Ma per voi degno signore che non posso chiamar fratello senza infettarmi la bocca, io ti perdono delle più gravi colpe: tutte quante.
Il duca di Alba quando repugnava a chiedere perdono al Papa aveva torto; più arguto di lui Filippo pensò, che il perdono implorato dal vincitore al vinto insomma è giunta di strazio al danno; comecchè in ginocchioni egli rinfacciava al Papa le sue scomuniche ormai incapaci ad ardere non che altro i pagliai, ed averlo avuto nelle mani per istritolarlo a suo agio: proteggerebbe l'autorit
No! esclamò Nora spaventata, arretrandosi, protendendo le braccia. No! No! No! Si vedeva arrestata; trascinata dinanzi al cadavere del signor Galli.... vedeva la grossa testa gonfia, livida.... Perdono! Piet
Lento lento egli le si avvicinò per di dietro, e chinandosi sopra di lei le sfiorò i capelli. Con un fremito ella arrovesciò la testa: negli occhi dolci e bellissimi egli lesse il perdono e si chinò ancora di più... Le loro labbra si unirono.
Ella parve riconoscerlo: parve riacquistare subito consapevolezza di tutto e con un impeto subitaneo s'afferrò alle sue mani: Mattia, perdono, perdono!...
Parola Del Giorno
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