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Aggiornato: 4 maggio 2025


Perchè dovrei ingannarti, ora che debbo partire per espiare i miei errori? Capisco che mi son reso indegno di te e non ti chiedo di più del perdono. Non ho più il diritto di dirti che io non amo, che non ho mai amata altra donna fuori di te. Oh, non lasciarmi partire in collera Elisa. E tu balia, pregala anche tu dunque....

E perchè desta tanto scandalo un disgraziato che violò la legge per miseria per ignoranza e viene da noi paternamente accolto, mentre si trova regolarissimo che il Barone Tizio sia sindaco, sebbene abbia passato qualche anno in carcere sotto gravissima accusa; e il Conte Filano tenga ai suoi ordini, come bravi, i peggiori mafiosi dell'isola? Cristo, del resto, impone il perdono

Gustavo Aldini si pentì di questa sentenza assoluta, e mentalmente ne chiese perdono alla Valeria che gli aveva sempre voluto bene, che ne aveva voluto molto anche a lei, ed era impaziente di potere, in faccia a tutti, chiamarla sorella.... Povera Valeria!... In mezzo a quante tristezze le toccava vivere!

Non curarti di quello che ho potuto pensare rispose lo zio. Io penso adesso che convien sempre fare quanto dipende da noi perchè la vita non sia peggiore di quella che è... La via che hai scelta non conduce a nulla di buono... Sicchè tu pure, come la mamma, sei per il perdono, per la riconciliazione? L'ingegnere accennò affermativamente col capo.

Amico mio, non ho fame fu la malinconica risposta. Prenderete del Chablis? , rispose lei, con la voce gutturale e lo sguardo vagante delle donne che perdono la testa. Il cameriere uscì con gli ordini. Essi dettero in uno scoppio di risa; non ne potevano più. Lucia aveva le lagrime agli occhi, Federigo si nascondeva la testa nel tovagliolo. Che cosa buffa!

A lei forse avrebbe potuto perdonare: ma Camillo, che conosceva i suoi bisogni e il suo cuore, quest'uomo che nell'alta sua posizione sociale poteva scegliere fra cento donne della più eletta aristocrazia, questo fratello che approfittava della debolezza di un fratello minore per sopraffarlo, ah no, questo Caino non era degno di perdono.

Non chiedo pietá perdono: usate meco le vostre raggioni, datemi tanti supplici quanti ne può soffrir un reo. Vuo' con presta e vergognosa morte purgar gli errori che per me son avvenuti, ché i fatti dell'onore ricercano testimonio d'un chiaro sole.

Poi, scorgendo nel giardino Anne-Marie che baciava la bambola della Condamine, gli perdonò.

In un giorno di scoraggiamento l'Ernesta, che aveva sempre in mente delle scene teatrali, disse: Se ora il tappezziere venisse a dirti: «Io t'amo sempre, perdono tutto, tua figlia sar

«Bravo Generalegli disse essa con accento di sarcasmo, ma sorridente nel viso. «Bravo! ora mi permetto di riabilitarvi nella mia stima e vi chiedo perdono per aver dubitato dell'alta vostra capacit

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