Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 17 giugno 2025


Gli avevo portato un dispiacere e delle male parole all'ultim'ora, per mia memoria. Non osai più accostarmi. Lo vidi che dal vagone continuava a parlare con la sua ragazza ed a stringerle la mano traverso lo sportello, ed a guardarla con quegli occhioni gonfi, dove c'era tanto amore da riempiere il cuore a dieci mamme; ma non ne toccano alle povere mamme di quegli amori e di quelle occhiate l

Guardai Federico. Egli era divenuto pensoso e grave. Non osai interrogarlo; ma provai un acuto rammarico d'averlo contristato. Che pensava egli? Qual pensiero alimentava il suo turbamento? Aveva forse indovinato che io dissimulavo una sofferenza inconfessabile e che soltanto l'aculeo d'una idea fissa m'aveva spinto alla corsa mortale? Seguitammo lungo l'argine, l'uno dietro l'altro, al passo.

Non osai d'insistere oltre, sospettando intime ragioni inesplicabili per me. La giovane sposa mi sembrava in continua adorazione davanti a lui. Bionda, piccola, gracile, sufficientemente colta da potere apprezzarne l'elevatissima intelligenza e la immensa bont

Debbo confessare che da principio l'impresa mi parve così ardua che non osai concepirla. Ma le due voci diverse mi risuonavano continuamente nel pensiero e mi spronavano a tentarla. L'Italia, in fatti, non ha una vera e propria traduzione del Teatro di Guglielmo Shakespeare. Sia in prosa che in versi i traduttori italiani, per quanto valenti, non hanno mai avuto il coraggio di osare la semplicit

, lo amai, come la schiava ama il suo padrone, di un amore, che mi avviliva a' miei proprj occhi.... In pochi giorni lo amai così... Tanto ei mi dominava, che un solo suo sguardo arrestava sulle mie labbra le parole, quando volevo rimproverargli il modo, col quale aveva agito meco; sicchè quasi non osai più tentarlo.... Fu virtù la mia, o fu vilt

E osai accostarmi, cingere con le mie braccia Giuliana e mia madre, chinarmi sul davanzale tenendo la mia testa tra l'una e l'altra testa; in modo che i capelli dell'una e dell'altra mi sfioravano. La primavera, quella bont

M'introdussero nel salotto stesso dell'altra volta e mi dissero di aspettare la signora, che sarebbe venuta subito. Non osai domandare di miss Yves. Vi era ancora il vaso di fiori, ma senza rose, stavolta; v'erano le fotografie. Solo le sedie non erano al posto di quel giorno. Mi accostai al tavolino. Sentivo ancora il profumo de' suoi capelli, mi serravo sul petto le sue mani gelate.

Non so che dire, rispose; io stessa ne sono maravigliata.... Quante volte non fui per confidarvi tutto!... La sera, per esempio, che vi narrai della fuga di Gabriella, ero quasi decisa a parlare, a non aver più segreti per voi, ma non osai.... Mi sono ora levata una gran spina dal cuore. Vi voleva veramente molta dose d'ipocrisia sfacciata, per aggiungere questo con viva emozione.

Non osai chiedergli nulla, perchè mi sembrava talmente di cattivo umore, che certo non avrebbe troppo bene accolto la mia domanda. E partì? signore. Montò nell'omnibus, diede come distratto una ricca mancia al cameriere, fu condotto alla stazione dove prese il treno di Genova, il primo che partisse. Tutti questi particolari mi restarono impressi nella memoria.

Alzò le sopracciglia senza dir parola; quindi si provò di separar le mani tuttavia congiunte, ma lo supplicai, più con gli occhi che con la voce, di smettere. Tastò i polsi, ascoltò il cuore senza dare alcun segno del suo giudizio; finalmente domandò un cerino che non si trovava mai. Quando lo accostò alle labbra di Violet non osai guardare, mi copersi il viso.

Parola Del Giorno

centuplo

Altri Alla Ricerca