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Aggiornato: 20 giugno 2025


MARTEBELLONIO. Io ti farei mangiar meco; ma perché oggi è martedí, in onor del dio Marte non mangio altro che una insalatuccia di punte di pugnali, quattro ballotte di archibuggio in cambio d'ulive, due balle d'artigliaria in pezzi con la salsa, un piatto di gelatina di orecchie, nasi e labra di capitani e colonelli, spolverizzati sopra di limatura di ferro come caso grattuggiato.

Non ne restavano che due motti: «domino a faveur rosa» ed «onor di maritoSergio esaminò attentamente quella scritta, poi disse: M'ero ingannato. È la scrittura di un uomo scrittura cattiva, ma a sangue freddo; penna pesante; spirito distratto. Si direbbe che l'è una copia. Al diavolo allora! E rigettò la carta nel fuoco.

31 O conte Orlando, o re di Circassia, vostra inclita virtù, dite, che giova? Vostro alto onor dite in che prezzo sia, o che mercé vostro servir ritruova. Mostratemi una sola cortesia che mai costei v'usasse, o vecchia o nuova, per ricompensa e guidardone e merto di quanto avete gi

Or son morto, o campanella Suona, suona a funerale Più non veggo la mia bella Più non palpita il mio onor Sul mio letto sepolcrale Suona i tocchi del dolor

GIACOMINO. Ed ancora io voglio aver del grande: di cotanto perdono restarvene in tutta la vita obbligatissimo. LIMOFORO. E vo' che ancora voi abbiate del grande in perdonare a me, che abbi commandato a prendervi prigione; ché, or sapendo le rare qualitá che in voi sono, come gentiluomo di onor che sète, considerate che in cosa dove vi sia l'onore, non si porta rispetto a persona alcuna.

Questi sono gli onor? Vo' che tu impari per l'altre volte. TIMARO. Oimei, padron! Son morto. CRISAULO. Ti vo' spezzar quella testa balorda. Chi te l'avea commesso? TIMARO. Oh gramo a me! CRISAULO. S'io vi ritorno... TIMARO. Oimei, che ho rotto gli ossi! Morrò in duo . PILASTRINO. Oh! co! Non piú, Crisaulo. Oh! co! Crepo di rise.

A voi utile e onor sempre successe: denigrò sua fama egli più che pece. Per lui sue genti a morte furon messe; che fe' Grifone in dieci tagli, e in diece punte che trasse pien d'ira e bizzarro, che trenta ne cascaro appresso al carro.

23 Dal re, senza indugiar, gli fu risposto, che di quanto sua forza s'estendea, per utile ed onor sempre disposto di Carlo e de l'Imperio esser volea; e che fra pochi gli avrebbe posto più cavallieri in punto che potea; e se non ch'esso era oggimai pur vecchio, capitano verria del suo apparecchio.

Ma, lasso, a tanto onor non mi consente il sacro coro: e da il mio intelletto sopra i fuochi celesti non ascende. Dello stesso Donna se mai vedeste in verde prato surger felicemente un aureo fiore, cui porge nutrimento dolce umore, e vivace calor dal ciel gli è dato;

Ed al grande AMEDEO forza non basta che questo leon si tenga a freno? Or se per nostro scampo in van contrasta L'ultimo sforzo del valor terreno, Ombra oscura di morte oggi mi copra, Ma procacciando onor per nobil opra.

Parola Del Giorno

quell'autorevole

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