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Aggiornato: 14 maggio 2025
Per la quale, pregandone Iddio che di ciò vendetta per lui ne facesse, cotale addivenne che subitamente di grandissima moltitudine d'orsi nel paese appariti, divorandogli eran morti, e così con gli orsi sua vendetta si fece. Chi è in quel fuoco che vien sì diviso Di sopra, che par surger della pira Dov'Eteocle col fratel fu miso?
E 'l duca che mi vide tanto atteso, disse: <<Dentro dai fuochi son li spirti; catun si fascia di quel ch'elli e` inceso>>. <<Maestro mio>>, rispuos'io, <<per udirti son io piu` certo; ma gia` m'era avviso che cosi` fosse, e gia` voleva dirti: chi e` 'n quel foco che vien si` diviso di sopra, che par surger de la pira dov'Eteocle col fratel fu miso?>>.
Ma, lasso, a tanto onor non mi consente il sacro coro: e da sè il mio intelletto sopra i fuochi celesti non ascende. Dello stesso Donna se mai vedeste in verde prato surger felicemente un aureo fiore, cui porge nutrimento dolce umore, e vivace calor dal ciel gli è dato;
del qual piu` altri nacquero e diversi; e tanto d'uno in altro vaneggiai, che li occhi per vaghezza ricopersi, e 'l pensamento in sogno trasmutai. Purgatorio: Canto XIX Ne l'ora che non puo` 'l calor diurno intepidar piu` 'l freddo de la luna, vinto da terra, e talor da Saturno quando i geomanti lor Maggior Fortuna veggiono in oriiente, innanzi a l'alba, surger per via che poco le sta bruna ,
77 Cade a terra il cavallo e il cavalliero: la preme l'un, la tocca l'altro a pena; che si leva sì destro e sì leggiero, come cresciuto gli sia possa e lena. Quale il libico Anteo sempre più fiero surger solea da la percossa arena, tal surger parve, e che la forza, quando toccò il terren, si radoppiasse a Orlando.
colui potei che dal servo de' servi fu trasmutato d'Arno in Bacchiglione, dove lascio` li mal protesi nervi. Di piu` direi; ma 'l venire e 'l sermone piu` lungo esser non puo`, pero` ch'i' veggio la` surger nuovo fummo del sabbione. Gente vien con la quale esser non deggio. Sieti raccomandato il mio Tesoro nel qual io vivo ancora, e piu` non cheggio>>.
colui potei che dal servo de' servi fu trasmutato d'Arno in Bacchiglione, dove lascio` li mal protesi nervi. Di piu` direi; ma 'l venire e 'l sermone piu` lungo esser non puo`, pero` ch'i' veggio la` surger nuovo fummo del sabbione. Gente vien con la quale esser non deggio. Sieti raccomandato il mio Tesoro nel qual io vivo ancora, e piu` non cheggio>>.
E 'l duca che mi vide tanto atteso, disse: <<Dentro dai fuochi son li spirti; catun si fascia di quel ch'elli e` inceso>>. <<Maestro mio>>, rispuos'io, <<per udirti son io piu` certo; ma gia` m'era avviso che cosi` fosse, e gia` voleva dirti: chi e` 'n quel foco che vien si` diviso di sopra, che par surger de la pira dov'Eteocle col fratel fu miso?>>.
Pria ch'io giungesse a questo extremo fine dolce nimica e voi mei grati audienti Solevo anch'io per ciascadun confine Sparger non mesti, ma soavi accenti E spesso nanti l'hore matutine Far surger l'alba & raquienter i venti E non v'era cor aspro e sì feroce Che non movessie il suon de la mia voce
Parola Del Giorno
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