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Aggiornato: 29 giugno 2025


SQUADRA. Vo' che tu, vecchio, fingi chiamarti Teodosio, e tu, giovane, Eugenio e che sii suo figlio; e vo' che diciate che siate or ora scampati di man di turchi, e che abbiate rotto la prigionia e siate venuti a Napoli per veder se fusse viva una tua moglie chiamata Sennia e una figliuola Olimpia.... TEODOSIO. A ponto questo?

26 Ma i venti che portavano le vele per l'alto mar di quel giovene infido, portavano anco i prieghi e le querele de l'infelice Olimpia, e 'l pianto e 'l grido; la qual tre volte, a se stessa crudele, per affogarsi si spiccò dal lido: pur al fin si levò da mirar l'acque, e ritornò dove la notte giacque.

Dopo il mezzodì, si buttò disperatamente sul divano e chiese un'altra porzione di sonno. L'ottenne, ma fece i sognacci, si risvegliò di malumore. Allora ricordò i suoi libri, frugò negli scaffali, squadernò alcuni vecchi romanzi, lesse alcune pagine cogli occhi, senza comprendere, e finì col farsi commentare da Olimpia il programma del desinare.

BALIA. Non appar anima nata. Accostati, Mastica. OLIMPIA. Mastica! MASTICA. Padroncina mia dolce! OLIMPIA. Ricordati che non ho mai lasciato far cosa per tuo servigio, però ti priego m'aiuti in questo mio estremo bisogno.

OLIMPIA.... E digli che mia madre mi vuol sposare ad ogni modo col capitano, che ho fatto dalla mia parte quanto ho saputo e potuto e che non posso far piú per esser costante in amarlo e osservargli la fede che l'ho data d'esser sua eternamente, e che mai non vedrá persona Olimpia viva ch'abbia altro marito, ch'io non voglio posso amare altra persona che non sia lui: che il capitano sollecita e s'affretta, la mia volontá non ci consente; l'obedienza di mia madre mi sforza, Amor con forti catene mi tira a ; la mia libertá è in poter d'altri, la mia vita nelle sue mani: che consideri in che vita e in che inferno mi trovo, che sto come quella che sta confessandosi che d'ora in ora aspetta giustiziarsi; che se sono forzata maritarmi con questo capitano, m'ho serbata una carta di soblimato, che s'usa ne' lisci della faccia, per avelenarmi.

BALIA.... Or vuol che Lampridio si vesta da turco col ferro al collo e con la catena a' piedi come se fusse scampato di man loro, perché è giá di venti anni, conforme all'etá che potrebbe avere Eugenio; e con dir che sia suo fratello, entrará in casa nostra, disturberá le nozze di questo capitano, e niuno potrá negargli che non stia solo e accompagnato con la sua Olimpia come gli piace.

Nel risvegliarsi, Ernesta fu molto stupita di vedersi quasi all'oscuro, sopra una poltroncina, nel vano della finestra, di cui erano state chiuse le imposte; balzò in piedi si stropicciò gli occhi, aprì le vetrate e ricevette sulle guancie il caldo bacio del sole di mezzodì. Pensò: «Qualcuno è venuto, mentre io dormiva, chi mai? Leonardo; Olimpia non entra se non la chiamo

Angelica, Olimpia, escivano dai canti dell'Ariosto. Di nomi comuni egli non aveva sentito ancora che quello del signor Francesco, del padrone di casa.

TRASILOGO. Però lascia tante parole: comincia. SQUADRA. Cominciarò. TRASILOGO. Se avessi cominciato non aresti tolto questa fatica a dirlo. SQUADRA. Dammi l'orecchio. TRASILOGO. Eccoti l'uno e l'altro. SQUADRA. Poiché questo romano si è finto Eugenio e sotto nome di fratello di Olimpia è intrato in casa di Sennia con dir che Teodosio sia morto dieci anni sono,...

I più celebri cantanti e citaredi del mondo greco erano accorsi per vincerlo; facevano sforzi infiniti per non venir vinti da lui, ma egli li superava facilmente; essi dovevano dichiararsi vinti, ed il popolo delirava e decretava a lui ghirlande, corone e premi. Colse ad Olimpia novanta premi, cento ai giochi istmici; mai tanta profusione di corone e di lauri, mai tanto plauso.

Parola Del Giorno

dell’esule

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