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Aggiornato: 13 luglio 2025
Per un istante ebbe la pazza idea di inseguire quei guerrieri e d'impegnare con essi una disperata pugna, ma la paura di avere la peggio lo trattenne. Gettò all'intorno uno sguardo crucciato e l'arrestò su di un negro che erasi levato dietro una montagnola di sabbia. Dove mena questa via? gli chiese. Al lago Tscherkela. E quella delle colline? Egualmente. Quale è la più corta?
Stasera ho ricusato di muovermi da casa, ed ho lasciato andar solo il mio ospite. Che uomo d'acciaio, quello! Pare, a vederlo, che sia stato a veder gli altri, mentre ha lavorato anche lui come un negro.
FILIGENIO. Dite pure in che posso servirvi. ALESSANDRO. Vorrebbono un schiavo di diciassette over diciotto anni, negro, di bel garbo e di acconcie maniere, che avesse del nobile; e che nel comprarlo non si avesse a risparmiar danari.
Il negro obbedì e, giunto nelle vicinanze delle catacombe, avendo veduto lucicare in distanza delle armi, giudicò che l'affare del suo antico padrone fosse scoperto; talchè, sempre più desideroso d'impedire una sorpresa, cautamente si celò fra gli scogli dell'imboccatura della caverna, fermo di restarvi per spiare i movimenti di quella truppa che se ne stava appiattata in vari punti della scogliera.
Mi disse di avvisarvi che lo schiavo di Abd-el-Kerim era fuggito dal campo, forse diretto per Chartum. Chi!... Il negro Omar? Sì, Omar fuggì durante una notte oscura, nè più ricomparve al campo. Notis rabbrividì, ma poi si mise a sorridere.
Omar si slanciò entro cadendo ai suoi piedi. Zitto, Fathma, mormorò egli, vedendo che apriva le labbra per mandare un grido. Zitto, che sono io, Omar, il fedele schiavo di Abd-el-Kerim. L'almea fu ancora in tempo di arrestare il grido che stava per uscirle. Ella prese la testa del negro fra le mani e l'alzò guardandola con occhi umidi.
Esmeralda. Il vecchio negro si era ingannato. Viveva un parente dell'antico signor Artini a cui erano devoluti molti averi di lui. Cinque anni dopo il racconto del povero Iago, Giovanni ed Esmeralda non avevano più genitori.
Stavano per ritornare nella foresta di palme e di tamarindi, quando udirono una voce lamentevole gridare ripetutamente: Aiuto! aiuto!... Fathma si fermò bruscamente stringendo forte forte il braccio dello schiavo. Vi è qualcuno in pericolo, diss'ella... Lascialo che muoia, rispose il negro. Che dobbiamo farci noi?... Forse quell'uomo non è un ribelle. Peggio per lui.
Eppure domandai di lui in tutti i villaggi che toccai. Lo conosci forse? Niente affatto. Quando conobbi l'arabo Abd-el-Kerim, questo schiavo non era con lui. Credi tu che noi dobbiam preoccuparci di questo negro? Se è solo non è da temerlo molto. Eppoi si fa presto a spedirlo nell'altro mondo. Una pistolettata o quattro dita di jatagan e tutto è finito.
Tornò a gettarglisi addosso colpendolo in mezzo al petto con un furioso colpo di testa. Bianco e negro, afferratisi a mezzo corpo, rotolarono a terra urlando come belve, tempestandosi di pugni e dilaniandosi le carni coi denti. Ad un tratto Notis violentemente si separò dall'avversario, balzando in piedi; nella mano dritta stringeva l'jatagan bagnato di sangue fino all'impugnatura.
Parola Del Giorno
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