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Aggiornato: 5 giugno 2025


piu` che in altra convien che si mova la mente, amando, di ciascun che cerne il vero in che si fonda questa prova. Tal vero a l'intelletto mio sterne colui che mi dimostra il primo amore di tutte le sustanze sempiterne. Sternel la voce del verace autore, che dice a Moise`, di se' parlando: 'Io ti faro` vedere ogne valore'.

Ma tra l'andar dall'una all'altra banda, e il pigolar per via della marmotta, e il consigliar e il chieder: Chi ti manda? e mille brighe che accadon talotta; tre ore eran di notte, e ancor non era giunto il putto, e Marfisa si dispera. Ruggero avea mandato sette volte, e Bradamante, a dir ch'ella si mova. Marfisa delle scuse addotte ha molte, e finalmente scusa piú non trova.

Tremaci quando alcuna anima monda sentesi, si` che surga o che si mova per salir su`; e tal grido seconda. De la mondizia sol voler fa prova, che, tutto libero a mutar convento, l'alma sorprende, e di voler le giova. Prima vuol ben, ma non lascia il talento che divina giustizia, contra voglia, come fu al peccar, pone al tormento.

66 Se, quando arriva un cavallier, si trova vota la stanza, il castellan l'accetta; ma vuol se sopravien poi gente nuova, ch'uscir fuori alla giostra gli prometta. Se non vien, non accade che si mova: se vien, forza è che l'arme si rimetta e con lui giostri, e chi di lor val meno. ceda l'albergo ed esca al ciel sereno.

«Onde mova fera condanna, »O perversa d'eroi discendenza! »Più da voi di virtù la credenza »A' figliuoli trasmessa non fu! »Non v'è popol che piombi in rovina, »Se non dove s'innalzi tal prole »Che non sa, che non può, che non vuole »Fuorchè oltraggio ed obblio di virtù!» E vinse Alarico, E in fiamme andò Roma, E tutti la stirpe Latina fu doma!

Se io da lui vo, vedrá le mie lacrime, sentirá e' mie' lamenti, udirá e' mie' preghi.. Or butteromegli ai piedi, or fingerò morire, or al collo le braccia li circunderò: e come sará mai crudele che a pietá di me non si mova? Le parole amorose, per li orecchi dal core ricevute, hanno piú forza che stimar non si può e alli amanti quasi ogni cosa è possibile. Cosí spero; cosí far voglio.

Ma l'Angel, che di Rodi il ben procura, Umil parlava a la possanza eterna: Mova tua pièta grande oltra misura Contra il furor de la malizia inferna Di Rodi afflitta la miseria omai, E per tua destra si sottragga a' guai. Corrono i Turchi minacciando, e lieti Omai di certa speme empiono il petto: Io non m'oppongo lor, chè tu mel vieti; E di tua volontate il cenno aspetto.

Mentre che l'uno spirto questo disse, l'altro piangea; si` che di pietade io venni men cosi` com'io morisse. E caddi come corpo morto cade. Inferno: Canto VI Al tornar de la mente, che si chiuse dinanzi a la pieta` d'i due cognati, che di trestizia tutto mi confuse, novi tormenti e novi tormentati mi veggio intorno, come ch'io mi mova e ch'io mi volga, e come che io guati.

Tutte l'acque che son di qua piu` monde, parrieno avere in se' mistura alcuna, verso di quella, che nulla nasconde, avvegna che si mova bruna bruna sotto l'ombra perpetua, che mai raggiar non lascia sole ivi ne' luna. Coi pie` ristretti e con li occhi passai di la` dal fiumicello, per mirare la gran variazion d'i freschi mai;

Tutte l’acque che son di qua più monde, parrieno avere in mistura alcuna verso di quella, che nulla nasconde, avvegna che si mova bruna bruna sotto l’ombra perpetüa, che mai raggiar non lascia sole ivi luna. Coi piè ristetti e con li occhi passai di l

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