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Aggiornato: 4 giugno 2025
Aveva la mente e gli occhi pieni del ricordo della scena accaduta lì.... in quella stessa sala, tanti anni prima. Si vedeva, bambino, debole, agitato, sentiva ancora sulle labbra un'impressione che gli pareva quella d'un ferro rovente, l'impressione d'un bacio di bambina. Milla, con un atto inconsulto, gli stese la mano.... Ma subito, memore che non andava fatto, la ritrasse.
Povera contessa Nemi, ci teneva allo stato interessante di Milla! Ai suoi tempi, era il solo male che patissero le spose, ed essa non ne intendeva altri. Rimase dunque attonita e quasi scandalizzata quando udì che si trattava invece d'una febbre continua.
Rimase stranamente perplesso per un minuto; ascoltando la voce di Milla, udendo quella sua frase gentile: «e anche a me, sai, farebbe tanto piacere,» ebbe la coscienza d'un potere arcano che lo attirava invincibilmente. Si fece triste, e guardò a lungo, con una espressione quasi smarrita, i fiori variopinti del tappeto. Poi alzò gli occhi e, di sfuggita, guardò lei.
Drollino giocava molto e parlava poco. Ma ora che era proprio in confidenza colla Milla gli veniva fatto ogni tanto di accennare alla sua grande, indomabile passione, i cavalli. Oh come rimpiangeva l'epoca anteriore alla disgrazia di suo padre! Oh se sapessi, Milla.... cos'è!... S'animava narrando le gioie della vita libera, le volutt
Ecco, quando la Duchessa era sola e passava lì accanto, la cosa mutava affatto. Non gli rincresceva allora di procedere franco, di farle un saluto profondo...; non era forse lei la sua vera padrona, la signora d'Astianello? La cosa era assolutamente diversa. Milla, quando vedeva Drollino, rispondeva cortesemente al suo saluto, ma non gli parlava.
Il rimorso si ritrasse davanti alla segreta soddisfazione d'aver così bene organizzato il libro mastro, in partita doppia, della sua esistenza. Ora cominciava ad apprezzar Milla.... si proponeva di crearle un'esistenza veramente beata. Non era forse uno squisito contrasto quello che l'aspettava di piè fermo, ad ogni suo ritorno da Genova?
L'eroe era debole assai, ma grato, superbo di aver meritato tanti onori e sopratutto una visita del Principe. Al padre che gli chiedeva più tardi se nel momento terribile non avesse avuto paura, rispose coscienziosamente di no. Cioè corresse un momento dopo ho avuto paura di due cose: che mettessero fuoco alle scuderie e che destassero la signorina Milla! Rimase a letto per una ventina di giorni.
Un idolo a cui tutto era dovuto, persino l'omaggio ultimo.... il dono lasciato a lei, per lei da un povero cavallaro che se ne andava. Non ebbe un pensiero di rimprovero per Milla. Ma la sua avversione per Giuliano prese da quel punto le proporzioni d'una passione tormentosa.
Comanda la lucerna? chiese a bassa voce la cameriera. No, rispose Milla, con voce stranamente affievolita. Va pure.... voglio riposare. La giovane uscì, in punta di piedi. Il silenzio della stanza era grave e solenne.
Passa rapida come un lampo, e Drollino non vede la mano del Duca correre sotto l'ala del cappellone nero e posarsi, imperiosamente morbida, sulla spalla della Duchessa. Il personale della tenuta era quasi tutto riunito al cancello del viale d'ipocastani. La balia di Milla e la fattoressa piagnucolavano, affettuosamente, parlando della loro piccina che tornava, ed era sposa!
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