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Aggiornato: 19 giugno 2025
E facendo un gesto di disprezzo contro sé stesso, ridiscese al salone, completamente freddo ed impassibile, ed ordinò la colazione. Bevve enormemente di the; mangiò di tutto e trovò tutto eccellente.
Il dì seguente, lo zio Tob consegnava la fanciulla pel prezzo sopradetto, accettato dal dottore. Infrattanto, il mercato conchiuso, il dottore faceva rivenire l'albergatore e gli comandava da cena per due. Io mi tedio a cenar solo e non mangio diss'egli. A chi potrei indirizzarmi in citt
La vera luna di miele apparve finalmente per la Sirignano, quando, rimasta libera, sposò altro uomo che la rese felice; e, vissuta lungamente, nella sua tarda vecchiezza, non cessava scherzevolmente di ripetere: «Son tanto sdegnata della verdura, che dal 1787 non mangiò più insalata»²¹⁹.
LIMERNO. Anzi tu vivi allora sol per mangiare, e questa è vita bestiale. MERLINO. Va' al diavolo! Vivi tu forse senza mangiare? LIMERNO. Ben mangio, ma sol per vivere. MERLINO. Ed io vivo per mangiare. LIMERNO. Grandissima differenzia è cotesta. MERLINO. Anzi è una istessa cosa, ma non la comprendi. LIMERNO. Ben io la conosco, ché assai ti fôra meglio mangiare per vivere che vivere per mangiare.
Vado a cena e torno da lei. All'osteria Matteo Vento mangiò di buon appetito. Si era fatta la minestra di riso con fagioli secchi e, dopo di essa, gli portarono un bel piatto di formaggio. Mentre il segretario comunale col medico, l'oste ed un signore bergamasco venuto in villeggiatura giocavano a briscola, egli cercò di scovar qualche cosa dall'ostessa che sedeva al banco facendo le calze.
E la mattina dopo a colazione ella comparve vestita di panno grigio, col cappello di feltro in testa, e la sua voce nasale echeggiava quasi gaia nell'ampia sala da pranzo. Mangiò in fretta per non perdere la corsa dell'una e trenta e poi stese la mano alla suocera e partì accompagnata dalla cameriera soltanto, ma invece di prendere il biglietto per la piccola stazione a breve distanza da Roma, lo prese addirittura per Venezia. Era sicura che l'istinto non la ingannava, che don Pio era l
Tentò la grazia, la forza, e in fine tentò anche l'astuzia. Voleva addormentarla con un potente narcotico, ma lei, invece di bere il narcotico, mangiò la foglia e visse solo di frutta e di ghiaccio.
I villani accorsi al rumore stavano a bocca aperta dietro la siepe di robinia e ridevano alle smorfie del buffo, tenendosi il ventre vuoto colle due mani per non lasciarlo crepar dalle risa. Si mangiò per dodici bocche e si bevette per ventiquattro con meraviglia dello stesso sor Mauro che, in quanto al bere, purchè non fosse acqua, dava dei punti a un prato.
Don Pio parlò poco e mangiò meno ancora, ma la duchessa non lo vedeva più affondato, inerte nella poltrona, avvolto freddolosamente nella coperta, e questo le bastava per il momento, questo la consolava. La mattina dopo egli fece attaccare il coupé, e quando stava per scendere trovò nella galleria la principessa vestita che lo aspettava. Ti accompagno, gli disse, sei troppo debole per uscir solo.
"Ci sto.... perchè ci mangio." "È qualche cosa." "Ma come ci mangio? Come un cane! chi non sa cos'è la cucina spagnuola!" "Ma scusi: invece di mangiare come un cane in Spagna perchè non va a mangiare come un uomo in Italia?"
Parola Del Giorno
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