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ormai Maria può dubitar più che Roberto lo pensi davvero. I due giovani vivono felici in una piccola e linda casetta posta sulla cima d'un colle che domina altri poggi minori e consente di abbracciar con lo sguardo un'ampia distesa di valli. Al di l

Eppure, in generale, le privazioni erano sopportate virilmente, e si trovava perfino il tempo di ridere e di scherzare. Nella famiglia ove erano ospitati i Rialdi c'era una vecchia nonna piena d'energia che dava coraggio ai giovani e non voleva sentir piagnistei. Linda, pulita, con una cuffietta bianca da' cui orli spuntavano due ciocche di capelli d'argento, asciutta dalla persona e non curva ancora dagli anni, con un par d'occhi scuri, vivi, lucenti, la signora Teresa era sempre circondata da uno stuolo di bimbi come una chioccia dai suoi pulcini. La chiamavano nonna tutti quanti, i suoi nipoti come gli estranei, ed ella raccontava loro tante belle storielle, insegnava loro tanti bei giuochi. Qualche volta una nube velava la sua fronte serena; allora, rivolgendosi ai maschi, ella diceva con voce sommessa: Quando sarete grandi toccher

Ella lisciò i suoi capelli, raggiustò la sua veste da domenica, di cui erasi azzimata per presentarsi innanzi alla morte, linda, bella, con tutte le eleganze che l'avevano adorna in la vita. Poi si assise alla sua piccola tavola, da cui cavò un foglietto di carta, e scrisse la lettera seguenteDi' carina chiese Sergio vuoi tu darmi una tazza di the?

Allora la prese con tutt'e due le mani, la baciò quasi devotamente, e riandando col pensiero le memorie più lontane della sua infanzia, rammentava tutti i benefici ch'ella aveva ricevuti in quella casa; l'assistenza, i soccorsi prodigati a sua madre, al babbo suo, e quel comando di Lalla di non ritornare a discorrere mai più col Frascolini.... Lei l'aveva disubbidita; aveva incontrato Sandro, di nuovo si era messa a parlare con lui... Egli le disse che le voleva sempre bene... la condusse lassù, in quel camerone buio, lungo, basso come una prigione, pieno zeppo di ruote, di cavalletti, di macchine che giravano, pestavano, fischiavano, mentre uomini sudici, col ceffo annerito e con certi occhiacci che la divoravano viva, sembravano in tutto quel fracasso d'inferno altrettante anime dannate; poi... poi, senza saper come, da un momento all'altro, si trovò in una stanzetta linda, silenziosa...

Una locanda basca, linda e luminosa, con fiori di ciclamini su la tovaglia finemente lavorata, soddisfece alla nostra fame gagliarda e per qualche ora diede ristoro alla fatica della nostra lunga strada. Un ceppo enorme ardeva su la cenere del vecchio focolare, spargeva, col suo rumore di fiamma umida, nella stanza piena di sole un colore d’autunno. Qualche ospite silenzioso rompeva con le sue mani bianche il pane infarinato. Nessuno parlava; i bicchieri, le stoviglie facevano poco rumore; radi passanti traversavano la strada silenziosa; la grande piazza di «pelota» era quasi deserta. Larghi pezzi di montone, cotti con salvia e rosmarino, venivan dai fornelli rossi dell’antica locanda, fumavano su le tovaglie immacolate. Chi le portava era una bella montanara, svelta e forte come una cavalcatrice della Camargue, pallida, senza ombre nel viso, con gli occhi duri, le trecce ravvolte al capo, le anche magre, il seno piccolo, che tremava leggermente sotto il grembiule di fino merletto. Era difficile farla parlare; non rispondeva che pochi vocaboli, con una pronunzia francese dura e cadenzata. C’era in lei qualcosa di primordiale, una specie di lontananza da noi, quasi un’antichit

Due minuti dopo ritornava con la faccia umida, ma, a Dio piacendo, abbastanza pulita. Va bene, così; la faccia ha da esser sempre netta e tersa come uno specchio, mi capite? riprese la signora, mescolando gli ammonimenti alle lodi. Prendete esempio dalla vostra sorellina, che è sempre così linda. Ah, non tanto, signora, non tanto! esclamò Biancolina.

Dopo il falò lo spiano fu animato da fervidissime danze: e incominciò la festa, la vera festa distinta, nelle sale. Udimmo un pezzo a quattro mani, eseguito con gentile intendimento d'arte elettissima da farcene per lungo tempo aver caro il ricordo: udimmo un motivo della Linda, che fu un regalo grazioso.

Viejito, ciò! Viejito, linda; ma mejor para ti: ch'i se no te gusto, te porta prudencia! La madre (insorgendo, tra lo stupore e la costernazione di tutti gli Attori, che non badavano a lei, e che ora balzeranno al grido a trattenerla ridendo, poiché essa avr