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Aggiornato: 20 luglio 2025
Farò buona guardia, risposi. Wood escì confortato. Allora io chiamai: Gin! e tosto il bull-dog si slanciò contro le mie ginocchia. A noi due, gli dissi, e Gin dimenava la coda così gaiamente come quando leggeva ne' miei occhi qualche lieto pensiero.
Sergio corse alla camera di Regina, l'infraperse.... e fuggì. Il dottore di Nubo, istruito dell'avvenimento, arrivò quindi a poco. Egli entrò nella camera dove era il cadavere, innanzi al commissario di polizia. Il commissario leggeva la lettera di Regina. Il dottore indovinò tutto, di un sol tratto, di un solo sguardo, ed uscì.
Però quel mazzetto, reliquia insignificante ai profani, era per il mio cuore pieno di eloquenti e supreme rivelazioni.... In esso io leggeva la seconda parte del romanzo della mia vita... la più interessante, ma che rester
Mia madre aveva letto molto, leggeva ancora, quando poteva. Un giorno la sentii dire che se tutti gli uomini cessassero di leggere, si perderebbe la scrittura, come si perde una lingua, quando tutti coloro che la parlano son morti. E soggiungeva che se tutti operassero il bene, il male si estinguerebbe, sparirebbe da sè. Questo è un sogno; ma i sogni non son tutti da mettere in canzone.
Don Gregorio, vedendola intristire, lui che da tanto tempo leggeva sicuro nel segreto di quel povero cuore, tentava di confortarla; ma anche le parole del santo vecchio riescivano inefficaci. Egli conosceva il male, ma non conosceva chi ne fosse la cagione; e molte volte, senza saperlo, invece di alleviarlo, lo incrudeliva.
Inoltre, il padre Bonaventura (cosa strana a vedersi, quando era nel suo studio) non leggeva, nè scriveva. Le opere di sant'Agostino non erano squadernate sullo scrittoio; la penna, povera vittima della sua feroce alacrit
E il vecchio sacerdote si assorse in preghiera, nel riflettere a' guai del mondo, a' castighi, che, presto o tardi, trae con sè la sfrenatezza delle passioni. Pensava a Roberto, in fondo a un durissimo carcere; a Enrica, tutt'altro che felice, poichè egli le leggeva bene nell'animo, e immaginava i tormenti a cui dovea essere in preda pel timore che qualche cosa del suo passato trapelasse.
A Santo Fiore, combinato lo scambio coll'istitutrice, alla quale Lalla non diede nessuna spiegazione, e passato l'orgasmo pauroso delle prime lettere ricevute, ella se ne fece una piacevole abitudine e le aspettava con impazienza e le leggeva con grande interesse. A Santo Fiore essa non aveva altre distrazioni. L
Era piccolo, tarchiato, con una grossa testa, un naso rigonfio e rossastro, in mezzo a un faccione, esilarato da un largo e perpetuo sorriso: nella fisonomia aperta si leggeva una grande astuzia, temperata da una sincera bonomia.
L'ho conosciuto nell'ottanta o nell'ottantuno. Io caricavo l'appendice della Plebe di Bignami della zavorra umana che scovavo e raccoglievo negli angiporti e nelle stamberghe, e lui riempiva le colonne di una terapeutica che inchiudeva, colle spinte e controspinte romagnosiane, i germi della giustizia sociale. Era forse la prima volta che la democrazia adulta leggeva in un giornale socialista che la questione criminale è intimamente connessa colla questione economica. Con un centinaio di pagine intitolate Il delitto e la questione sociale il Turati si rivelava un naturalista della scienza penale, un verista che studiava oggettivamente l'uomo delinquente, un sociologo che accusava la societ
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