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Aggiornato: 20 luglio 2025


Ci riunivamo in casa mia nei giorni di vacanza. Facevamo qualche lettura Bissi leggeva benissimo, con un po' di teatralit

La rabbia, l'indignazione, il dispetto si dipingevano a volta, a volta sul viso del duca a misura che leggeva, e lo oscuravano ancora più....

La vecchia madre che abbracciava il solo figlio ancora vivo, ma invecchiato, lontano da’ suoi occhi, per diciotto anni di assenza, che vedeva per la prima volta il giovane nipote, il quale finalmente conosceva la nonna; il figlio che leggeva sul volto rugoso e sui capelli bianchi della madre tutte le angoscie sofferte, che trovava un vuoto doloroso prodotto dalla morte del padre, del fratello, della cognata, e d’un vecchio e fedele domestico; i due cugini che si vedevano per la prima volta, tutte queste affezioni, queste gioie, questi dolori, queste sorprese, confusi insieme si fondevano in una tenerezza che non aveva altra espressione che il pianto.

Rideva? , rideva ripetette l'amico. Alla sera, come l'ora avanzava, solo, desolato, disperato, Paolo Herz andò alla casa di Luisa Cima affrontando tutti i rischi di questa visita in un'ora insolita. Per fortuna, ella era sola, leggeva, bevendo una tazza di the. Il suo viso era sereno, avevano traccie di lacrime i suoi occhi: gi

Egli leggeva, postillava, ammucchiava note sopra note e maturava nel cervello allargato dallo studio febbrile la rivista alla quale diede poi tutta la sua intelligenza.

Erano con lui due domestici ed un medico. Questi gli stava sempre a lato. Rare volte parlavano assieme. Quando uscivano al passeggio, il medico leggeva o fumava; l'altro a giudicarne dalla immobilit

Maria leggeva negli occhi di tutti quel sentimento di terrore che le labbra non osavano esprimere. Ma non voleva dubitare della Provvidenza. Diceva fra : Sar

Costui baciò il cordone al frate, inchinò tre volte il signor Fedele; poi mostrandosi affannato più che non fosse davvero, disse a quest'ultimo: «Signoria, don Marco mi manda con questa lettera; ho fatto come il vento, ed eccomi, fui qui in uno sbadiglio di gallo... «Don Marco! pensò tra il frate, mentre l'altro leggeva la lettera; o che vuole don Marco...?

Sui tavolini, sui divani, s'ammucchiavano i libri rilegati o sciolti, una collezione di romanzi, da Walter Scott agli ultimi autori russi, che Roberta leggeva senza posa e senza scelta, fino ad averne l'emicrania.

Ei scriveva l'Assedio di Firenze e ci lesse il capitolo d'introduzione. Il sangue gli saliva alla testa mentr'ei leggeva ed ei bagnava la fronte per ridursi in calma. Sentiva altamente di , e quella persecuzioncella che avrebbe dovuto farlo sorridere gli rigonfiava l'anima d'ira.

Parola Del Giorno

serafica

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