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Aggiornato: 20 luglio 2025


Io, oltre a esser custode del nome tuo, sono anche custode di quello di mio padre; sono una Grimaldi, lo sai. E fieramente alzò la piccola testa dal volto pallido, sul quale non si leggeva altro che una grande espressione di fierezza. Camilla, tu sei la mia rovina, disse il principe, uscendo senza stenderle la mano.

Che cosa debbo fare? mi consigli lei, mi consigli come consiglierebbe in un caso simile un fratello, un amico. Maria, che leggeva chiaramente nella condotta della principessa, che capiva quanto fosse gelosa e quanto fosse sospettosa di lei, rimase un pezzo prima di rispondere.

L'infermo era contento, e gli si leggeva negli occhi come gli andasse a' versi la cura del suo notturno Esculapio. Egli s'inteneriva perfino col nipote, e quasi piangeva al ricordo di Eugenia, la sua poco amata figliuola, la nobilissima madre di Aloise, mostrandosi pentito di non essere andato a darle l'ultimo bacio sul suo letto di morte.

Il appresso di questo episodio, non certo idilliaco si leggeva su di un piccolo giornale di Trastevere, come la notte passata fosse stato accoltellato e gettalo nel Tevere, per fatto d'amore, un giovane forastiero, di condizione civile, ancora si era scoperto l'autore ed il cadavere ad onta delle diligenti pratiche di rito.

Nessuno si mosse: eran tutti impietriti dallo spavento, sgomenti per la paura, che davan loro le malnate superstizioni. Immaginavano alcuni, e si leggeva ne' loro sguardi, e il concetto si era così comunicato ad altri, che il bambino non fosse caduto, ma una potenza malefica e formidabile, nascosta in quel pozzo, l'avesse attirato a .

Poi correva verso casa, ed in capo alla contrada alzava la lettera, la faceva sventolare gridando: C'è la lettera del bersagliere! C'è la lettera del bersagliere! Era sempre qualche bottegaio che gliela leggeva.

Sull'imbasamento, dintornato da semplici riquadrature, si leggeva scolpita questa iscrizione: QUI DOVE ELLA SI SPENSE IGNOTA AL MONDO NON AL DOLORE IL GIORNO XX DI NOVEMBRE DEL MDCCCLIII RIPOSA NELLA PACE DEL SEPOLCRO LA NOBIL DONNA EUGENIA DI MONTALTO NATA DEI VITALI UNICO AMORE PERENNE MEMORIA DEL SUO POVERO FIGLIO ALOISE.

«Come vi piacerispondeva il Conte della Cerra, ed omettendo due o tre pagine continuando leggeva: «Gi

Vitaliana non leggeva giornali, d'altronde. E quando la si mostrava, raramente ancora, nel mondo, ella spandeva intorno a lei tal profumo di purit

E nelle lunghe sere sotto il chiarore della lampada famigliare, mentre la zia Carlotta e lo zio Giacomo giocavano a briscola, Nino, appoggiati i gomiti alla tavola, leggeva le «Rime Nuove» di Carducci alle tre donne ascoltanti Valeria, Adele e Nancy che sedute nelle grandi poltrone, con le palpebre abbassate e le mani in grembo, parevano un trittico delle Stagioni d'Amore.

Parola Del Giorno

serafica

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