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Aggiornato: 23 giugno 2025


Io sono pigro e mi alzo abitualmente assai tardi. Dopo aver preso tranquillamente il caffè, feci aprire le finestre, ravviai i guanciali e le coltri, mi posi a sedere sul letto, ed alla luce d'un bel sole mattutino impresi a leggere quelle pagine colla tranquilla e benevola curiosit

La Marina resta quasi deserta, solo frequentata dai signori. Andate a leggere nel capriccio del Palermitano!

Ivi Cicerone, Quinto ed Attico si trattennero in quei colloqui che ci rimangono ancora nei tre libri, de legibus. Da Arpino, passeggiando lungo il Fibreno, pervenuti in insula quae est in Fibreno, vollero fermarsi per riposare, discorrendo di filosofia. Attico non riusciva a saziarsi di ammirare la bellezza del luogo e Cicerone, narrando che spesso vi si recava a pensare, a leggere, a scrivere, disse che trovava in quella localit

Perchè io ora sono malata. M'appressai di nuovo al letto, strinsi la mano di Lidia e la baciai; poscia uscii, mentre Lidia, dimenticando il mal di testa paventato, si disponeva a leggere tranquillamente il romanzo francese. Ettore Caccianimico aveva previsto tutto ciò da un pezzo. Noi ci eravamo amati troppo in fretta.

Cifre e parole latine tecniche, dimezzate, abbreviate, fino alle sole lettere iniziali, ne eran la forma, che nessuno sapeva leggere, e che appena riuscivano ad interpretare gli aromatarî provetti, dai quali i giovani dovevano apprenderle.

Crederebbe egli necessario per altro che, oltre il leggere e lo scrivere e l'aritmetica, s'insegnassero nelle scuole alla Lancaster anche principi di morale pratica, in modo che negli allievi la virtú diventasse un bisogno della coscienza.

La notte era splendida e calma; si sarebbe potuto leggere, al raggio lunare, la più microscopica scrittura di donna; e, tranne il gorgheggio sommesso di un usignuolo, che rompeva l'aria a intervalli, per l'ampia vallata non errava che il suono de' miei passi e di quelli del campanaro che mi seguiva zoppicando.

Nicla fece una pausa, s'avvicinò al fanciullo, e presogli il capo fra le mani, lo baciò due volte. Ti piace, dunque? ella disse, felice. Più che le favole, più che giuocare al cavallo, più che stare sui miei ginocchi a leggere i viaggi? Io quando sarò grande rispose Brunello solennemente dirò anch'io così. Sarai anche tu poeta? domandò Nicla.

L'intimazione è chiara e recisa. Leggete, o signori! Così dicendo, porse la lettera a Barnaba, intorno a cui si fece ressa di gentiluomini, per leggere l'orgoglioso messaggio di Giano. Il mentitore! sclamò l'Adorno. Egli ha cercato di acquetare gli sdegni del popolo! Rompe guerra sforzato; gli vincon la mano, al poveretto! notò un altro del crocchio.

Era l'ora in cui si ascolta tutto; si comprende tutto; in cui si è generosi. Gli era quindi il momento di portar su la piazza di assalto. Vi supplico, madama, di volermi perdonare se mi presento ancora a voi, e se ò insistito per avere l'onore di parlarvi. Gli è che la cosa è di una estrema gravezza. Degnate leggere questo dispaccio.

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